Ticino
Da Berna giro di voci sulla benzina
Immagini CdT
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Ginevra Benzi
3 anni fa
Lorenzo Quadri, Greta Gysin e Piero Marchesi hanno esposto il loro punto di vista sulla questione energia, con un particolare riguardo agli attuali prezzi del carburante, sempre più in rialzo

Sul tema caldo “benzina” nell’ultimo periodo non sono mancate mozioni, interpellanze e interrogazioni da parte di molti partiti e politici, come quella presentata oggi dal consigliere nazionale Lorenzo Quadri. Per cercare di fare il punto su quanto si chiede e su quanto sostengono le diverse forze politiche, Gianni Righinetti ha intervistato tre consiglieri nazionali ticinesi.

Quadri: “Inattività del CF inaccettabile”
“Con questo atto parlamentare chiedo al Consiglio federale di darsi una mossa perché tutti i Paesi attorno a noi si stanno muovendo” ha ribadito il consigliere nazionale Lorenzo Quadri. “In più ci sono le ultime sanzioni contro il petrolio russo che faranno aumentare ancora il prezzo della benzina in Svizzera malgrado il nostro mercato non si rifornisca di petrolio russo”. Secondo Quadri un effetto domino a livello internazionale avrebbe ripercussioni anche qua in Svizzera, anche perché l’impennata dei prezzi è destinata a salire e a durare ancora per molto. “Non è quindi accettabile che il Consiglio federale rimanga inattivo” spiega sempre Quadri “anche in considerazione delle differenze di prezzi sempre più importanti che si verificano al di qua e al di là del confine con praticamente tutte le nazioni confinanti”. Questa differenza di prezzo genera poi dei fenomeni del “turismo del pieno” dalla Svizzera all’estero con conseguenti mancate entrate delle imposte sugli oli minerali e accise varie per le casse federali. “Visto che le imposte mancano già ogni caso senza far niente è più conveniente rinunciare a queste entrate per tener qui gli automobilisti svizzeri a fare il pieno in casa e magari far tornare il turismo del pieno dall’estero”. Come esempio concreto il consigliere nazionale ha portato quello del Mendrisiotto: “in passato questo turismo del pieno a portato ricchezza e introiti fiscali che adesso evidentemente non ci sono più perché il fenomeno è inverso”. Oltre a creare denaro, il turismo del pieno aveva creato anche posti di lavoro per il commercio nella fascia di confine che adesso si trova in grave difficoltà, “probabilmente adesso ci saranno dei licenziamenti e chiusure. Davanti a una situazione del genere non penso che sia accettabile che il CF rimanda inattivo, certo è che se il gruppo che decide su queste misure è composto principalmente dal Dipartimento dei trasporti, che fa una politica di sinistra contro gli automobilisti, e dal Dipartimento delle finanze e dell’economia che vuole fare cassetta e incassare il più possibile è chiaro che non si farà mai niente” ha concluso Quadri.

Gysin: “Bisogna agire alla radice del problema”
Contrariamente a quanto sostenuto da Lorenzo Quadri c’è chi ritiene pressocché inutile la riduzione del prezzo della benzina. “Sarebbe un intervento miope che non combatte la radice del problema che è il nostro consumo eccessivo di energie fossili e la nostra dipendenza dall’estero per quanto riguarda il rifornimento dell’energia” ha spiegato la consigliera nazionale Greta Gysin. “Io dico ‘sì’ a degli aiuti mirati ma che siano degli aiuti per la transizione energetica ed ecologica che portino nel medio e lungo termina e una netta diminuzione dei consumi di energie fossili” continua Gysin, aggiungendo che “ci sono due modi per risparmiare e per cercare di contrastare questo problema indiscutibile dell’aumento del prezzo dell’energia: diminuire il prezzo o ridurre il consumo”. Per Gysin ridurre il consumo avrebbe anche il vantaggio che ci porterebbe avanti nella nostra politica energetica; “il turismo della benzina potrebbe diventare un problema per alcuni in Ticino, ma come detto dobbiamo risolvere i problemi nel lungo termine con delle misure che combattano la radice del problema e non semplicemente i suoi sintomi” ha conclusi la consigliera nazionale.

Marchesi: “I cittadini sono toccati nel loro potere d’acquisto”
Sulla scia di quanto sostenuto da Lorenzo Quadri c’è anche il consigliere nazionale Piero Marchesi. “È ovviamente un’analisi oggettiva che tutti i Paesi attorno alla Svizzera abbiano adottato delle misure per cercare di andare in contro ai cittadini che si vedono ovviamente toccati nel loro potere d’acquisto, specialmente in questo periodo” ha spiegato Marchesi. “Il Consiglio federale si è già espresso in modo chiaro: in intende andare in questa direzione” dice Marchesi, precisando che “abbiamo però una grande opportunità il 16 giugno: grazie al gruppo UDC alle Camere federali ci sarà un dibattito d’urgenza sul tema energia, in particolare sul costo benzina”. Nel caso il Parlamento dovesse prendere una decisione chiara, il Consiglio federale “sarà obbligato, anche contro voglia, a fare e a prendere delle misure in questo senso. Importante sarà quindi avere la maggioranza; purtroppo da quel che ho capito ci sono molti dei partiti borghesi che non vogliono affrontare questo tema”. Per Marchesi, il 16 giugno è l’unica possibilità per dare una risposta concreta ai cittadini di abbassare le tasse sulla benzina.

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