
L’esortazione del professore della SUPSI Alessandro Trivilini ai microfoni di TeleTicino è perentoria: sul tema sicurezza informatica serve un cambiamento culturale. Lo dicono i dati dell’inchiesta condotta in collaborazione con la Camera di commercio. Il 70% delle 30 aziende prese in esame – tra fiduciarie multinazionali banche ma anche enti pubblici – non era pronta a gestire attacchi informatici.
Dall’inchiesta è emerso inoltre che il 20% delle aziende interpellate ha subito un danno economico diretto a seguito di attacchi informatici.
Altro mito da sfatare: che episodi del genere non possano accadere in Ticino. Se fare notizia sono i casi più eclatanti – di oggi la notizia che Uber avrebbe pagato 100 mila dollari per nascondere il furto dati sensibili riguardanti 50 mila clienti – in realtà anche le piccole e medie aziende ticinesi rappresentano un bersaglio.
Secondo gli esperti occorre rafforzare l’anello debole della catena: ovvero formando il personale.
Maggiori dettagli nel servizio di TeleTicino delle 18.45
FP
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