Ticino
Cure a domicilio, la moratoria è realtà. Gilardi: “Senza regole si rischia l’implosione”
Redazione
7 mesi fa
Con questa misura il Governo punta a limitare il numero di professionisti indipendenti, al fine di incidere sulla crescita dei costi della sanità.

Cure a domicilio, la moratoria è realtà. La notizia risale a martedì sera, quando con 52 voti a favore, 13 contrari e 9 astensioni, il Gran Consiglio ha approvato il contingente su enti e persone autorizzati a fatturare LAMAL. Una battaglia condotta negli ultimi anni in particolare da Spitex pubblici e privati, a fronte dell’incremento esponenziale di professionisti indipendenti nel settore delle cure a domicilio. Con questa misura il Governo punta a limitarne il numero al fine di incidere sulla crescita dei costi della sanità. Negli ultimi 10 anni, la spesa media ticinese per assicurato nel settore ha infatti registrato il tasso di crescita più elevato del paese: +153%, a fronte del +85% a livello svizzero. Durante lo stesso periodo, i servizi privati di assistenza e cure a domicilio e gli infermieri indipendenti attivi nel nostro cantone, sono all’incirca triplicati.

Gilardi: “Un regolamento è necessario”

“Abbiamo assistito a un aumento di domande di esercizio nel privato sproporzionato rispetto al resto della Svizzera”, commenta ai microfoni di Ticinonews Stefano Gilardi, presidente dell'Associazione Locarnese e Valmaggese di Assistenza e cura a domicilio. “Certamente vi è la necessità di un regolamento, perché altrimenti il sistema implode economicamente e non è più sostenibile”.

"Servono reti integrate"

La domanda che ci si potrebbe porre adesso è se con una moratoria non si rischia di acuire la sproporzione tra domanda e offerta in un cantone, il Ticino, in cui la popolazione è sempre più anziana e il personale sanitario è scarso rispetto alle necessità del territorio... “L'unica risposta a questa questione è la creazione di reti integrate che mettano in circolo servizi extraospedalieri quali aiuti domiciliari, case anziani e servizi di appoggio. Solo coordinandoli avremo una razionale distribuzione delle energie”, conclude Gilardi.

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