Volontariato
Croce Rossa, Banchini: "Ci occupiamo di chiunque abbia bisogno di aiuto in Ticino"
Redazione
un anno fa
La Croce Rossa sezione Sottoceneri ha organizzato un flash mob davanti al Municipio di Lugano per sensibilizzare sull'aiuto alle persone fragili. La sezione Ticino conta 335 volontari attivi che coprono diversi servizi, tra cui l'assistenza agli anziani e ai richiedenti asilo.

Ieri a Lugano – in occasione della giornata mondiale della Croce Rossa – si è svolto un flash mob, programmato davanti al Municipio cittadino dal titolo “Io sono l’altro”. Un modo per sottolineare l’impegno della più grande organizzazione umanitaria in Svizzera nei confronti delle persone più fragili o vittime di contesti problematici. Un’occasione anche per presentare le cifre del rapporto d’attività 2023 della sezione Ticino: 335 volontari attivi che permettono importanti azioni di aiuto sociale sul territorio, ma anche visite ad anziani, organizzazione di trasporti, doposcuola per giovani che non possono contare su altri aiuti, prestazioni terapeutiche e anche prese a carico di richiedenti l’asilo presso i vari centri d’accoglienza adibiti sul territorio. Ospite a Ticinonews c’è stata Debora Banchini Fersini, direttrice della croce rossa svizzera sezione Sottoceneri.

“Esserci sempre per chiunque”

Parlare di Croce Rossa vuol dire parlare di un'organizzazione immensa: quasi 80 milioni di collaboratori, volontari in tutto il mondo. Quando si pensa a questa grossa organizzazione vengono in mente scenari di guerra e povertà, ma la Croce Rossa non è soltanto questo: la sezione del Sottoceneri è radicata unicamente sul territorio ticinese. “Noi ci occupiamo di tutti i servizi sul territorio e non all'estero. Ci occupiamo quindi sia di bambini che di anziani, ma in generale di tutta la paletta di persone che hanno bisogno di aiuto e sostegno. Lo slogan di oggi – come detto – si chiamava “Io sono l’altro” in quanto – ci spiega Banchini Fersini – “incarna il significato profondo di Croce Rossa, quindi immedesimarsi nell'altro. Perché nell'altro io ritrovo me stesso, quindi esserci per chiunque indipendentemente da età e appartenenza”. Croce Rossa è quindi presente per ogni persona che ha bisogno, è questa la sua filosofia.

Croce Rossa in Ticino

Come detto, in Ticino la Croce Rossa è attiva su moltissimi fronti, tutti complementari tra loro, come immigrazione ma anche centri terapeutici, servizi per giovani, famiglie e anziani eccetera. Ma quali di questi sono i più impegnativi, e perché? “ Lo sono tutti, però diciamo che negli ultimi è la parte della migrazione ad aver conosciuto una grandissima crescita, principalmente a causa di quello che succede nel mondo. Ma anche tutto quello che è il mondo dell'anziano o della malattie neurodegenerative, che sono sempre più presenti, è molto impegnativo. Però è necessario prendersi cura delle persone che si trovano in queste situazioni”.

Situazione migrazione

L'immigrazione, come noto, è ormai diventata una sfida importante in Ticino. Una terra di frontiera, di arrivi e di transiti. Ma oggi non ci sono più soltanto eritrei e afghani, ci sono tantissimi cittadini ucraini, ma Croce Rossa, tuttavia, non se ne occupa. In generale, basandoci sull’osservatorio della Croce Rossa, com’è la situazione dal punto di vista della gestione e delle risorse disponibili? “Nell'ultimo anno, da fine 2022 e tutto l'anno scorso – ma ancora quest’anno - abbiamo toccato cifre record. Nel 2022 abbiamo accolto circa 200 minorenni non accompagnati e 850 adulti tra famiglie e persone singole. Il trend continua, quindi stiamo a vedere quello che succede nel mondo. Credo che quello che succederà in futuro risponderà ancora a queste cifre che crescono. Noi facciamo il meglio che possiamo con le risorse che abbiamo, che però sappiamo essere limitate”.

Afghanistan e Turchia

Sempre parlando di migrazioni, qual è il trend attuale? Da quali Paesi arriva il maggior numero di richiedenti l’asilo? “Soprattutto dall'Afghanistan e dalla Turchia per tutto quello che è successo negli scorsi tempi. Adesso vedremo che cosa succederà con tutti questi conflitti che sono ancora presenti nel mondo”. Ma la presenza degli ucraini ha complicato la situazione? Anche se Croce Rossa – come anticipato – non se ne occupa. “Non direi che l’ha complicata, piuttosto è stata una grande sfida. I cittadini ucraini sono stati accolti direttamente nei centri gestiti dal cantone, e noi ci siamo occupati delle persone che arrivavano da tutto il resto del mondo. Siamo stati attivi anche nell'Ucraina con dei corsi di socializzazione linguistica, quindi abbiamo collaborato attivamente con il Cantone. Però nei centri di accoglienza di Croce Rossa sono arrivate tutte le persone che arrivavano da altri Paesi”.

Non solo accoglienza, anche formazione

Oltre che di accoglienza Croce Rossa si occupa anche di formazione, sempre in collaborazione con il Cantone. Quali sono i profili che vengono formati e quali le figure che al momento sono le più richieste? “C'è una grande carenza per quello che riguarda la parte migrazione di educatori e operatori sociali che cerchiamo di continuo. Invece, con la parte di formazione che facciamo ne accogliamo sempre tantissimi: dagli stagisti agli studenti OSA”. Per far fronte alla penuria di personale Croce Rossa continua quindi a cercare figure, anche perché non tutti coloro che hanno studiato nel sociale poi ambiscono a lavorare nella migrazione.

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