
“Siamo realisti di fronte a una situazione che è molto incerta”. Sono le parole del consigliere di Stato Christian Vitta in merito al delicato scenario con il quale molte aziende sono confrontate a causa della guerra in Ucraina. Il direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe) è stato incontrato dai colleghi di Ticinonews in occasione dell’inaugurazione ieri del centro formativo a Bodio per l’industria metalmeccanica.
Tanta incertezza, come sta andando?
“Attualmente l’economia regge bene ma le sfide sono tante. Vanno al di là della portata del Canton Ticino. Ad ogni modo, la disoccupazione è nella media svizzera e questo significa che il sistema ha retto bene dopo la pandemia e la guerra in Ucraina”.
Ci sono delle aziende ferme, come vi state muovendo?
“Ci sono dei problemi che stanno toccando tutto l’arco internazionale industriale, abbiamo dei contatti costanti con gli ambienti economici e abbiamo pronti gli strumenti, come il lavoro ridotto. Speriamo però che le catene di approvvigionamento riprendano a lavorare normalmente. Ci sono aziende che hanno però richiesto il lavoro ridotto, sono numeri contenuti ma che potrebbero aumentare, non solo nel settore industriale”.
Cosa succederà in futuro?
“Fra le grosse potenze ci saranno rapporti diversi, ma il fatto è che la Svizzera si trova in mezzo. In questo senso dovrà riuscire a posizionarsi, ma se grossi blocchi si fanno la guerra tra loro, per una nazione piccola come la nostra è difficile muoversi”.
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