
Otto persone sono state rinviate a giudizio dal Ministero pubblico con l’accusa di avere commesso una serie di truffe, soprattutto ai danni dello Stato. Secondo quanto riferito ieri dalla Rsi, tra gli imputati vi sono due avvocati italiani, uno dei quali sprovvisto dell’autorizzazione necessaria per esercitare in Ticino. Secondo gli inquirenti sarebbe quest’ultimo la figura principale della serie di truffe. Il diretto interessato contesta però ogni addebito ipotizzato nei suoi confronti.
Il gruppetto si sarebbe accaparrato illecitamente di crediti Covid. L’avvocato principale, in correità con altri imputati, sarebbe riucito a incassare 620mila e ottenere quasi 300mila franchi come indennità per lavoro ridotto. Altre truffe sarebbero inoltre legate all’acquisto di automobili in leasing. Il processo si terrà il prossimo 30 maggio alle Assise Criminali. A sostenere l’accusa sarà la procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti, che per gli otto chiederà pene comprese tra i due e i cinque anni di carcere.
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