Ticino
Crediti Covid e lavoro ridotto: in nove a processo
Immagine CdT
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Filippo Suessli
3 anni fa
Una lunga serie di reati è imputata a nove persone a processo a Lugano, in particolare per aver ottenuto illecitamente una serie di crediti Covid-19 e di indennità per lavoro ridotto. Sottratto oltre un milione di franchi

Gestione di immobili, edilizia, ma anche locali notturni in Ticino e a Zurigo. Gli imputati, comparsi oggi a processo a Lugano per una serie di presunte truffe legate all’erogazione di crediti Covid-19 e indennità per lavoro ridotto, hanno gestito negli ultimi anni società impegnate nelle più svariate attività. Si parla di una costellazione di oltre venti persone giuridiche che allo scoppio della pandemia hanno chiesto aiuto allo Stato per svariate centinaia di migliaia di franchi. Una costellazione societaria che gravitava attorno a due avvocati italiani attivi in Ticino e nel Canton Zurigo. Con loro alla sbarra altre sette persone, altri cinque italiani, due svizzeri e un rumeno.

Un processo articolato
Il processo costruito dalla procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti è particolarmente articolato, l’atto d’accusa è composto da oltre settanta pagine. In trentasette punti si incolpano i vari imputati di svariati reati, tra i quali spiccano le truffe legate al sostegno deciso dallo Stato quando la pandemia ha colpito pesantemente l’economia. Per dare un ordine al dibattimento, ma anche per dare spazio a tutti in aula, la Corte presieduta dal giudice Siro Quadri ha diviso in due il pool di imputati. Cinque risponderanno oggi alle domande, gli altri domani. Uno è assente giustificato per malattia, uno non è reperibile e il suo procedimento è stato disgiunto.

I crediti Covid-19
A marzo del 2020 le società gestite da uno degli avvocati italiani, ha chiesto dei crediti alla Confederazione per poter continuare la propria attività. In realtà i soldi ricevuti (non tutti quelli richiesti per fortuna) sono finiti nei conti degli imputati, hanno coperto le loro spese o sono stati girati da una società all’altra.

Il lavoro ridotto
Oltre ai crediti, allo Stato gli imputati hanno chiesto anche indennità per il lavoro ridotto per i dipendenti delle società gestite. In particolare, per i dipendenti di una discoteca in centro a Lugano che nel frattempo ha chiuso. Le richieste non erano però tutte fondate, vi erano infatti richieste anche a nome di persone che non lavoravano più per le società o che non vi avevano mai lavorato. In tutto, il maltolto di cui sono incolpati a vario titolo gli imputati supera il milione di franchi.

Gli altri reati
Oltre all’ipotesi di truffa, però, la serie di imputazioni è ben più lunga. Per gli imputati, a vario titolo, si parla di cattiva gestione, omissione della contabilità, falsità in documenti, infrazione alla Legge federale sugli stranieri, abuso della licenza o delle targhe, esercizio abusivo della professione, favori concessi ad un creditore, contravvenzione alla legge sulle prestazioni priva di sicurezza e investigazione, appropriazione indebita di imposte alla fonte, grave infrazione alle norme della circolazione, inosservanza dei doveri in caso d’incidente, trascuranza degli obblighi di mantenimento. Il processo, visto il numero di imputati e di imputazioni, occuperà la corte per l’intera settimana, la sentenza è attesa per venerdì.

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