Ticino
Covid, riaperti i pronto soccorso pediatrici
Dopo il duro periodo della crisi pandemica ora hanno riaperto a Locarno e Mendrisio. Simonetti: “Sono stati mesi intensi, siamo dispiaciuti per i disagi”

Si torna verso una normalità anche negli ospedali Ticinesi. Tra i reparti che durante le diverse ondate del virus avevano chiuso i battenti c’erano anche i pronto soccorsi pediatrici di Locarno e Mendrisio. Pronto soccorso che da inizio settimana sono tornati a pieno regime. “Gli ultimi mesi siamo stati costretti a chiudere i pronto soccorsi per l’attività notturna, che è quella in cui c’è meno affluenza di pazienti”, spiega Giacomo Simonetti, direttore medico e scientifico dell’istituto pediatrico della Svizzera italiana. “Va sottolineato che con la variante Omicron altamente infettiva, molti collaboratori, sia medici sia del personale infermieristico, si sono infettati o sono stati in quarantena. Avevamo quindi una mancanza di personale che non ci permetteva di garantire la presenza di tutti gli effettivi sui quattro pronto soccorsi pediatrici del canton Ticino”.

Carenza di personale
Una chiusura recente dettata dunque dalla carenza di personale a causa di Omicron, variante che ha colpito più delle altre anche i bambini, intensificando così il lavoro degli operatori. “Sono stati mesi molto intensi”, prosegue Simonetti. “Prima abbiamo avuto un’ondata di bronchiolite del virus RSV, di cui abbiamo avuto moti casi, alcuni anche piuttosto gravi, che hanno richiesto dei trasferimenti in cure intense Oltralpe”. Quando questa ondata di questo virus stava scemando “è arrivata la arrivata Omciron, che ha causato a sua volta molte infezioni tra i bambini e quindi, in proporzione, anche qualche ricovero in ospedale”.

Disagi causati dalla chiusura
A risentire di tutta questa situazione anche le famiglie del Locarnese e del Mendrisiotto che, a causa delle chiusure notturne dei pronto soccorso, hanno vissuto non pochi disagi. “Siamo spiacenti per i disagi che possono esserci stati per i pazienti, ma era necessario”, commenta il responsabile del servizio infermieristico Ipsi Luigi Caoduro. “Ci siamo confrontati con una realtà, quella della nuova ondata della pandemia, che ci ha costretto a condividere questa scelta. Posso inoltre ringraziare tutti i collaboratori dell’Istituto pediatrico, e non solo, del grande lavoro che è stato svolto, anche in termini di flessibilità e professionalità: il muoversi tra le sedi, la formazione di nuove équipe e di nuove relazioni professionali. Tutto questo per i bambini ticinesi”. È stato “un piccolo prezzo che si è dovuto pagare proprio per poter mantenere una turnistica normale, per non dover far lavorare troppo il personale e, malgrado ciò, garantire comunque un’offerta sul territorio”, precisa Simonetti.

“Ora spazio alla serenità”
Dopo la scelta politica di porre una parola fine alla maggior parte delle misure anti-Covid, anche gli ospedali tirano un sospiro di sollievo, tornando verso l’usuale attività. “Io penso che adesso ci sia serenità”, riprende Caoduro. “Si rientra in una nuova normalità nelle pediatrie, perché siamo stati messi particolarmente sotto pressione negli ultimi tempi. E penso che ci sia anche un po’ più di leggerezza, nonostante i reparti di pediatria siano tuttora pieni”. Per la riapertura completa del pronto soccorso dell’Ospedale italiano di Faido e Acquarossa, fa sapere l’ente, bisognerà aspettare la fine di marzo.

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