
“Mi aspettavo un segno dalla politica”. A dirlo è Eros Bellotti, proprietario di Bellotti Viaggi che dopo un periodo difficile vissuto a causa del Covid, ora sta soffrendo per il prezzo del carburante. “Una cosa del genere non l’abbiamo mai vista”, ha sottolineato ai microfoni di Ticinonews.
“Non ci voleva”
Con i suoi sette pulmini porta i ragazzi del Bellinzonese a scuola, mentre con i bus organizza viaggi vacanze. E se dopo la pandemia c’è voglia di spostarsi, il costo della benzina è la spada di Damocle. “La pandemia ci ha messo a dura prova e il rincoro del carburante non ci voleva anche perché noi prepariamo i viaggi già molto prima e difficilmente poi possiamo cambiare i prezzi stabiliti”.
“Mille franchi in più di costi”
Insomma, i margini di guadagno si stanno assottigliando. Ma che impatto ha l’aumento del prezzo sulla sua attività? “Si parla circa di mille franchi in più di costi carburante al mese. Attualmente galleggiamo, se andiamo avanti ad aumentare la barca inizierà a sentire il peso”, spiega Bellotti. “Un bus da turismo costa circa 280 franchi in più a pieno”, aggiunge.
E la politica?
La speranza è che in futuro si possa tornare a un prezzo in linea con quello degli ultimi anni. Ad ogni modo, c’è anche un po’ di delusione: si aspettava un intervento della politica, come in Italia. E invece tutto tace. “Non sono l’unico che ha un’azienda turista, di veicoli in Svizzera ce ne sono e ci aspettiamo che la politica abbia un occhio di riguardo anche per noi”.
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