Locarno Festival
Così sarà lo schermo della discordia
Immagine Locarno Festival
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Redazione
10 ore fa
Osservando il rendering, sul lato anteriore le differenze con il vecchio schermo di Livio Vacchini appaiono minime. Il CEO Raphaël Brunschwig: "Forse si noterà di più sul retro, ma...". E in futuro non si esclude il ritorno di almeno una parte della struttura.

La scorsa settimana a Locarno si è tenuto un incontro per affrontare il delicato tema della sostituzione dello schermo di Piazza Grande. Da un lato c’erano i rappresentanti del Festival, dall’altro l'architetta Eloisa Vacchini, figlia di Livio Vacchini che fu nel '71 l’ideatore di questa struttura diventata iconica. Secondo il Ceo del Festival Raphaël Brunschwig, "entrambe le parti hanno ben capito le ragioni dell'altro". In ogni caso, la decisione di mandare in pensione lo schermo ha indignato più di 4'000 persone, almeno considerando il numero di firme raggiunto dalla petizione lanciata online e che chiedeva al Festival di ritornare sui suoi passi. Brunschwig non si aspettava "tanta resistenza. Se sì, avremmo comunicato in modo diverso. Sapevamo comunque che si tratta di un tema delicato", premette a Ticinonews. "Proprio per questo lo avevamo comunicato in totale trasparenza durante la nostra Assemblea, che è il momento pubblico dove la stampa e i soci possono eventualmente far valere le proprie ragioni".

Trova le differenze

I vertici del Locarno Festival l'hanno sempre ribadito: il pubblico di Piazza Grande non si accorgerà minimamente della differenza tra il vecchio e il nuovo schermo. Effettivamente, osservando il rendering del nuovo schermo, non si vedono sostanziali differenze con quello sul quale sono finora stati proiettati i film della kermesse. "Forse la differenza si noterà di più nella parte posteriore", ammette Brunschwig, facendo riferimento alle strutture retrostanti allo schermo vero e proprio. "Tuttavia, visto che anche la parte dietro è completamente coperta da banner e da un telo nero come in passato, con un po' di distanza non ci si accorgerà che si tratta di una struttura diversa".

Ritorno in futuro?

La nuova struttura permetterà un risparmio di 150'000 franchi l’anno e un montaggio più rapido, anche nell’ottica di un anticipo delle date del festival. Indietro non si torna. O almeno per quest'anno. Già, perché Brunschwig apre a nuovi scenari: "Stiamo anche cercando di approfondire delle soluzioni che permettano di mantenere la parte visibile del progetto originale". Il Ceo del Festival però specifica: "Metto le mani avanti: è ancora troppo presto per essere più espliciti su questo tema".