
Dalla sua comparsa in Ticino, nel 2017, il coleottero giapponese si è diffuso sempre di più. Scientificamente chiamato Popillia japonica, si tratta di un piccolo coleottero originario del Giappone estremamente vorace che si nutre di oltre 300 piante "e rappresenta una grave minaccia per l'ambiente, i privati e i loro giardini nonché per le attività economiche del settore primario generando danni per milioni di franchi", sottolineano i firmatari di un'interrogazione in merito inoltrata al Municipio di Lugano. L’Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) esorta infatti tutta la popolazione a prestare particolare attenzione a questo coleottero a causa della sua grande nocività e la possibilità di causare ingenti danni. I primi individui hanno raggiunto il Ticino e il Mendrisiotto nel 2017, spostandosi anno dopo anno sempre più verso nord. Il Cantone ha pertanto posato delle trappole feromoniche in alcune parti del territorio comunale e in altri comuni del Sottoceneri come strumento di monitoraggio. "Il territorio comunale è già da anni toccato da questo coleottero ma la situazione con il passare del tempo peggiora sempre di più. Basti vedere il Piano Casoro e la zona di Lugano sud, dove in questo periodo si noteranno piante devastate e sciami di questi mangiatori lasciati liberi di scorrazzare incontrastati". In Svizzera interna la questione "è presa molto sul serio e le autorità cantonali e comunali investono molte risorse in misure di contrasto. In Ticino purtroppo, Cantone maggiormente colpito, sembra quasi che il problema non esista".
L'interrogazione
Alla luce di quanto esposto, Carlo Zoppi, Jasmine Altin, Valentino Benicchio, Luisella Petrini Fumasoli, Gianmaria Bianchetti, Sara Beretta Piccoli, Andrea Togni, Petra Schnellmann, Edoardo Cappelletti, Lara Olgiati, Luisa Aliprandi, Tiziano Galeazzi, Marisa Mengotti, Marco Seitz chiedono all’onorando Municipio:
a) Il Municipio è consapevole della minaccia che rappresenta questo animale per l’ambiente, i privati e le attività economiche? Che azioni sta svolgendo il Municipio per contrastare questo parassita?
b) Quali tecniche di lotta e strumenti intende usare il Municipio per contrastare questo parassita? Esiste una strategia di contrasto? Quali sono gli strumenti ritenuti maggiormente efficaci secondo le esperienze attuali nei diversi paesi? Sono applicate anche da noi?
c) Il Comune ha una mappatura dei focolai di questo parassita sul territorio cittadino? Il DSU dispone al suo interno delle competenze e degli strumenti per contrastare questa minaccia?
d) Esiste una collaborazione con il Cantone su questo tema? Che genere di informazioni arrivano e quali scambi ci sono con l’ente cantonale? Quali sono le rispettive responsabilità dei due livelli istituzionali su questo tema?
e) Quali sono i costi attualmente sostenuti dal Comune per le misure di contrasto alle specie neofite? Sono previsti finanziamenti futuri per intensificare le attività di controllo e prevenzione?"
f) Che tipo d’informazione fa il comune su questo tema e in che modo la popolazione viene informata sui rischi e i metodi di lotta? Quanto si fa è ritenuto sufficiente?