
L'ipotesi di reato nei confronti di Lisa Bosia Mirra, fermata stamattina a San Pietro di Stabio mentre faceva entrare quattro migranti minorenni in Svizzera, è di favoreggiamento all'entrata illegale. Un’accusa pesante che potrebbe portare a severe conseguenze giudiziarie per la granconsigliera socialista.
Per il proseguimento dell'inchiesta, coordinata dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, è stato attivato il Gruppo Interforze Repressione Passatori (GIRP), unità specializzata creata nel settembre del 2015 nel contrasto del fenomeno dei passatori e composta da agenti della Polizia cantonale, da Guardie di confine e da inquirenti di Fedpol cui si aggiungono un ufficiale di collegamento tedesco e un sottufficiale italiano.
Ma cosa rischia Bosia Mirra? Ovviamente l'inchiesta è ancora agli stadi iniziali ed è quindi troppo presto per trarre delle conclusioni. Non si sa nemmeno se quello compiuto stamattina attraverso il valico di San Pietro di Stabio sia l'unico reato compiuto dalla deputata socialista o se in precedenza avesse già favorito altri passaggi. Ma sfogliando la Legge sugli stranieri e ripercorrendo alcuni casi di cronaca simili possiamo avere un quadro generale.
I precedenti
Nel dicembre del 2014 due passatori tunisini (responsabili di aver trasportato illegalmente circa 200 clandestini in più di 60 viaggi tra Como e la Svizzera) sono stati condannati rispettivamente a 2 anni e 6 mesi, di cui 12 da espiare, e a 3 anni, di cui 15 mesi da espiare.
Nel novembre del 2015 i quattro passatori accusati di aver trasportato 140 clandestini siriani dal Nord Italia alla Germania sono stati condannati a pene comprese fra i 2 anni e mezzo (parzialmente da espiare per il capobanda) e 14 mesi, con la condizionale.
Nel febbraio del 2016 l'ultimo membro della banda è stato condannato a una pena di 15 mesi di detenzione e una pena pecuniaria sospesi per un periodo di prova di quattro anni.
Nel maggio scorso, infine, un 43enne italiano domiciliato nella fascia di confine era stato condannato dal giudice Marco Villa a 24 mesi di detenzione (di cui 10 da scontare) per aver trasportato almeno 80 clandestini dall'Italia alla Svizzera, durante trenta viaggi effettuati quasi tutti attraverso il valico incustodito di Arogno.
La legge
L'articolo 116 della Legge sugli stranieri, dal canto suo, prevede che sia punito con una pena detentiva sino a un anno o con una pena pecuniaria chiunque: in Svizzera o all’estero, facilita o aiuta a preparare l’entrata, la partenza o il soggiorno illegali di uno straniero.
Nei casi di lieve entità può essere pronunciata la sola multa, mentre la pena detentiva può raggiungere i cinque anni se l'autore ha agito nell’intento di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento o ha agito per un’associazione o un gruppo di persone costituitosi per commettere ripetutamente tali atti.
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