
“È un fenomeno che seguiamo da tempo, che evidentemente ci preoccupa e che non tocca solo la Svizzera italiana, ma anche molti altri Paesi, ritengo che sia uno dei temi prioritari che il Cantone deve affrontare." È quanto ha detto la Direttrice del Dipartimento dell'Educazione, della Cultura e dello Sport (DECS) Marina Carobbio Guscetti, interpellata da Ticinonews sul tema del disagio giovanile, su cui si sono accesi più riflettori dopo i recenti casi di cronaca, da ultimo il pestaggio alla Pensilina di Lugano per cui sono indagati quattro minorenni. In effetti da un paio di anni esiste una collaborazione tra il DECS e il Dipartimento Sanità e Socialità (DSS), un tavolo di lavoro per affrontare il problema da più angoli (formazione, educazione, ma anche presa a carico e sostegno alle famiglie). "Abbiamo già messo in campo alcune misure concrete, ad esempio la presa a carico per i giovani con dei disturbi del comportamento gravi, quindi per affrontare delle urgenze", ha chiarito Carobbio, "altre misure seguiranno nei prossimi mesi, anche con dei momenti di formazione e di approfondimento rivolte alle e ai docenti".
Collaborazione tra più servizi
Un'altra misura resa possibile dal tavolo di lavoro è la messa in rete di più servizi. "Da un lato c’è la scuola – che deve rafforzare le capacità dei giovani e delle famiglie di affrontare queste situazioni e accompagnarli – dall’altro ci sono ad esempio i servizi sociali, il servizio medico-psicologico, la magistratura… stiamo mettendo in rete questi servizi per farli conoscere di più anche al mondo della scuola di modo che possa subito farvi capo. Questo penso sia uno dei risultati più concreti, insieme alla presa a carico delle urgenze", ha affermato la Direttrice del DECS. In generale, parlando della scuola, spesso il primo contatto in situazioni di disagio con i giovani lo hanno proprio docenti. Cosa viene consigliato loro, in questi casi? "Di ascoltare quando un giovane esprime segnali di difficoltà, rivolgersi ai servizi competenti delle scuole, oppure di rivolgersi anche ai servizi extrascolastici come quello medico-psicologico. Evidentemente il Dipartimento è a disposizione e in questo senso val la pena anche formarsi: vengono offerte proposte di formazione continua per saper affrontare queste situazioni sia nei confronti dei giovani che delle famiglie".
Un settore sensibile: "Tagli da evitare"
Tanto impegno, ma incombe sempre il tema dei risparmi e ci si chiede se la scuola abbia sufficienti mezzi per fronteggiare questa sfida. "Io penso che anche a fronte di un momento di difficoltà finanziaria non si può risparmiare in questo settore, che è sensibile", ha concluso Carobbio. "Ne va del futuro del nostro Cantone, le giovani generazioni hanno bisogno di avere tutte le possibilità per poter affrontare il futuro in maniera adeguata e devono essere aiutati se hanno fragilità, difficoltà o se vivono situazioni di disagio. Noi come Dipartimento abbiamo cercato di evitare che proprio in questi settori venissero fatti dei risparmi".