Ticino
Continua il boom dei camper, il Ticino resta al passo?
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 anni fa
Per evitare il camping selvaggio diversi attori del turismo ticinese auspicano delle modifiche normative per facilitare la realizzazione di piazze di sosta attrezzate. Roberto Battaglioni: "Occorre modificare la legge sui parcheggi a livello politico".

Con la pandemia il fenomeno del campeggio è esploso, con gli avventori che hanno riempito le strutture ticinesi. Il trend non sembra essersi fermato, ma in molti nel nostro Cantone lamentano la mancanza di strutture e il camping selvaggio può essere dietro l'angolo. Proprio recentemente in un articolo apparso sul quotidiano romando Le Temps, diversi attori del turismo ticinese hanno auspicato delle modifiche normative per facilitare la realizzazione di piazze di sosta attrezzate. Ne abbiamo parlato con Rosalba e Roberto Battaglioni, due soci onorari dell'associazione camperisti della Svizzera italiana.

In Ticino i camper fanno un po' fatica a trovare degli spiazzi. Com'è attualmente la situazione?

"Il problema è che c'è una legge, in particolare l'articolo 4 della legge sui campeggi in Ticino, che non permette la sosta al di fuori degli spazi dedicati, in particolar modo i campeggi e le aree di sosta già definite. Se un comune vuole avere un'area sosta per accogliere i propri ospiti deve seguire un iter abbastanza complicato e lungo. C’è un “gap” politico che impedisce lo sviluppo di queste aree di sosta. È però vero che dopo il Covid c'è stato il boom dei camper. Ne sono arrivati tantissimi in Ticino e tanti comuni hanno approfittato di un altro articolo, sempre nella stessa legge, che permette l'edificazione dell'area di sosta temporanea. Queste però non hanno i servizi dedicati e costituisce un problema visto che il camperista non può caricare e scaricare le acque".

Si è quindi cercato di dare una risposta rapida ad un trend emergente, ma questa risposta non riesce a soddisfare appieno quelle che sono le vostre esigenze…

"Alcuni comuni hanno approfittato di questa normativa provvisoria e hanno preso, per esempio, un terreno per mettere 50 camper con solo una canna d'acqua per tutti. Pagano poi 20/30 franchi per notte per gruppo. Non sappiamo neanche se pagano la tassa di soggiorno o no. Questo, come associazione camperisti, non lo volevamo. Abbiamo creato l'associazione per creare le aree di sosta proprio come quelle che ci sono in Svizzera francese, con attrezzature. Essendo vicina alla Francia, è arrivata un po’ di cultura camperistica. In Svizzera tedesca invece va di più il campeggio e le aree di sosta sono poche".

Com'è la situazione in altri Paesi d'Europa?

"Al momento la Spagna spinge molto e ha delle aree di sosta nuovissime, addirittura alcune gratuite con tutti i servizi disponibili. Per anni è stata la Francia leader in questo settore: è sempre a un buon livello, ma ha perso un po’. Anche l'Italia è sempre stata nel gruppo di testa. In Svizzera invece, ad eccezione della Romandia, questo trend si è sviluppato relativamente tardi, all’inizio addirittura si vedeva di cattivo occhio".

In Ticino invece rimane il problema…

"Bisogna agire a livello politico con un cambiamento della legge sui campeggi, per poter agevolare determinate infrastrutture, come lo scarico per le acque. Quando, insieme al compianto sindaco Marco Borradori, abbiamo realizzato l’area di sosta di Lugano, il problema era di ordine pubblico. Ci sono veicoli che hanno una dimensione che supera i 7 metri ed sono difficili da posteggiare. Ma le persone vengono comunque. Ma se non trovano la possibilità di scarico e carico, tentano di scaricare nella natura, cosa che noi, come associazione, cerchiamo di cambiare. Abbiamo sempre tentato di spingere i comuni e le autorità o anche i privati verso una soluzione".