Ticino
Conflitto d’interessi per l’oro di Chiasso
In Ticino sono numerose le fonderie da cui passa buona parte dell’oro mondiale. Foto CdT/Fiorenzo maffi
In Ticino sono numerose le fonderie da cui passa buona parte dell’oro mondiale. Foto CdT/Fiorenzo maffi
Filippo Suessli
5 anni fa
L’Ufficio di controllo dei metalli preziosi delle dogane a dicembre ha sospeso i mandati per le società minerarie internazionali, metteva a rischio i suoi compiti di sorveglianza

Mandati da una decina di società minerarie internazionali, 152 controlli della qualità dell’oro, fatture per un centinaio di migliaia di franchi, un collaboratore al 50% impegnato solo per questo. È la radiografia di un business interessante, non fosse che a condurlo fino a metà dicembre 2019 era l’Ufficio di controllo dei metalli preziosi dell’Amministrazione federale delle dogane di Chiasso. La struttura pubblica, che ha il compito di sorvegliare il mercato di platino, argento, oro e palladio, fino a qualche mese fa si occupava di controllare l’operato delle fonderie presenti in Ticino per conto dei loro clienti internazionali. I metalli preziosi venivano pesati prima e dopo la fusione e, a campione, si svolgevano controlli della qualità. In questo modo l’industria mineraria poteva confrontare il rapporto di raffinazione dell’oro fornito dalla fonderia con quello di un’autorità al di sopra di ogni sospetto come l’Amministrazione federale delle dogane.

Potenziale conflitto di interesse

Un business lucroso, ma problematico. Questo secondo il Controllo federale delle finanze (Cff) che nel corso di un audit ha sollevato perplessità, culminate in un rapporto pubblicato ieri. Ma già mentre i controllori erano al lavoro, il Cmp di Chiasso ha deciso di sospendere questa collaborazione a metà del dicembre scorso. L’esame dell’oro per conto di società minerarie straniere, secondo il Cff “era fonte di potenziali conflitti di interesse”, si legge nel rapporto. Infatti il Cmp di Chiasso è anche tenuto a svolgere una sorveglianza sulle stesse fonderie, così se i rapporti emessi nell’attività per i privati mostrassero irregolarità sarebbero segno di lacune nel compito di sorveglianza.

L’oro ticinese

In Svizzera passano oltre due terzi dell’oro mondiale, basti pensare che nel 2018 sono passate ben 2’298 tonnellate del prezioso metallo per un valore di oltre 60 miliardi di franchi. La massima parte è destinata alle dodici fonderie presenti in Svizzera di cui molte sono in Ticino. Nel settore sono impiegate 1’500 persone in tutta la Confederazione.

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