Confine
Spaccio nei boschi luinesi, 12 arresti
Immagine Questura di Varese
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Lara Sargenti
3 anni fa
Gli spacciatori rifornivano anche clienti ticinesi e vendevano perlopiù cocaina, eroina e hashish

Un importante giro di spaccio nei boschi dell’alto Varesotto è stato sgominato dalla Polizia di Stato di Luino, che ha arrestato 12 persone e posto all’obbligo di dimora altre 5 persone. Le indagini hanno permesso di scoprire che gli indagati smerciavano ingenti quantità di varie sostanze - tra cui cocaina, eroina e hashish - a consumatori della zona, ma anche provenienti dal Canton Ticino.

Come agivano gli spacciatori
Gli spacciatori si posizionavano in punti difficilmente individuabili nella boscaglia, in zone impervie o con molteplici vie di fuga. All’occorrenza realizzavano dei bivacchi con mezzi di fortuna, dove potevano trascorrere molte ore o perfino pernottare. Da queste basi poi si spostavano per soddisfare le richieste dei clienti, dopo aver pattuito con quest’ultimi quantità e prezzi attraverso “rapidi e criptici contatti telefonici”, si legge nella nota diramata dagli inquirenti.

I punti di spaccio
Gli incontri con i clienti avvenivano principalmente lungo le strade delle valli sottostanti o presso punti riconoscibili, le cui denominazioni (“al cancello”, “alla rete verde”, “alla sbarra di legno” e simili) erano divenute famose tra i consumatori. Per sviare gli interventi degli agenti, gli autori si spostavano più volte nell’arco della giornata, anche all’improvviso, da un punto di spaccio all’altro.

Gli indagati
Con pedinamenti e intercettazioni telefoniche gli inquirenti sono riusciti a sgominare il gruppo di spacciatori, che agiva in particolare nei Comuni di Valganna, Marzio, Cugliate Fabiasco, Marchirolo e Montegrino Valtravaglia. Le persone arrestate sono un cittadino italiano di 35 anni e 11 cittadini marocchini, di età compresa tra i 23 e i 30 anni, che non disponevano di un permesso di soggiorno in Italia. Gli altri cinque sottoposti all’obbligo di dimora nei Comuni di rispettiva residenza sono tutti di nazionalità italiana residenti nel luinese, di età comprese tra i 25 e i 48 anni. Quest’ultimi supportavano attivamente gli spacciatori, fungendo da “pali” per avvertirli della presenza dei poliziotti, consentendo loro di far perdere le proprie tracce nella boscaglia. Inoltre, li rifornivano di alimenti mentre spacciavano o li trasportavano in auto secondo le loro necessità.

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