
Allergie ed epistassi (il forte sanguinamento del naso) stanno mettendo a dura prova una larga parte di popolazione. Due problemi che vanno spesso a braccetto e che quest’anno sono anticipati e acuiti rispetto al solito da un clima estremamente secco. Ne abbiamo parlato con Stefano Gilardi, allergolo, che ci ha fornito qualche consiglio pratico per cercare di “sopravvivere”.
Questi giorni sono caratterizzati da tempo soleggiato, mite e secco. Che cosa comporta dal punto di vista delle allergie?
“C’è un alto tasso di pollini del nocciolo in questo momento, come pure della betulla e dell’ontano. Questi tre pollini hanno allergizzato una parte della popolazione e dobbiamo aspettarci dei disturbi delle vie aeree superiori, a livello delle congiuntive degli occhi e delle mucose del naso. Una situazione aggravata anche dalla secchezza climatica. Più le mucose sono secche, più i pollini possono irritarle e quindi scatenare il fenomeno allergologico. Talvolta è difficile distinguere i due fenomeni. Ci sono però una serie di misure che ci permettono di difenderci.
Di che tipo di misure stiamo parlando?
Malgrado tutto al momento siamo fortunati perché non abbiamo giornate particolarmente ventose, che in genere portano polline. Soprattutto chi fa sport all'aperto dovrebbe evitare i momenti della giornata in cui c’è vento. È inoltre utile dormire in camere da letto dove non c'è un riscaldamento acceso. È consigliabile non accendere la ventilazione nell'autovettura o mettere l'aria condizionata. Se invece volete fare dei viaggi all'estero in aereo mettete la mascherina per creare un ambiente umido tra il naso, la bocca e l'aria circostante. Se andate in montagna mettete degli occhiali da sole che coprono il più possibile le orbite in modo da non far penetrare i pollini. Se le mucose sono secche, è utile mettere degli umidificatori direttamente nelle mucose delle narici. Per quanto riguarda la secchezza della bocca è utile cambiare il dentifricio, prendendolo acido e non alcalino. Sono delle misure semplici che si sommano alle misure classiche dell'antistaminico, dello spray nasale antiallergico e delle gocce o lubrificanti per gli occhi.
Sono già due anni che viviamo un regime di siccità e i cambiamenti climatici fanno temere che questo possa diventare un trend. Si prospettano tempi duri per gli allergici?
Da un certo punto di vista sì, dall'altro sappiamo affrontare meglio la situazione. Con misure semplici, come detto, possiamo venirne a capo. Ricordo, inoltre, che il polline sovente è la goccia che fa traboccare il vaso delle allergie. Può succedere che una persona diventi allergica a un polline in maniera manifesta quando è già, senza saperlo, allergico agli acari della polvere o all’epitelio di animali domestici. Spesso incriminiamo il polline, ma potremmo curare meglio o eliminare queste pollinosi se combattessimo le due allergie “indoor”. Uno screening allergologico è utile per identificare queste due cause.
Diversi pronto soccorsi ci hanno confermato che ultimamente ci sono molti casi di epistassi, ovvero il sanguinamento dal naso. C'è un collegamento diretto con la questione delle allergie?
Sì, il clima secco fa seccare la mucosa e in questo contesto l'allergia si sviluppa più facilmente. La secchezza fa sì che non c'è più elasticità nella mucosa, i piccoli vasi sanguigni affiorano in superfice con starnuti o irritazioni e facilmente sanguina. Non è grave, però è un sintomo che va preso sul serio per poter porre i rimedi necessari.