
Il posticipo di 12 mesi delle comunali, a Locarno è coinciso con un rimescolamento di carte, in cui non sono mancati i colpi di scena. Basti pensare che numerosi candidati, anche di primo piano, presentatisi nel 2020, ad aprile non ci saranno, aggiungiamoci pure alcune esclusioni eccellenti ed avremo il quadro di una situazione in cui le sole certezze sono rappresentate dai municipali a legislatura piena, ovvero: il leghista Buzzini, il popolare-democratico Cotti, la coppia Giovannacci-Scherrer, il cui sindacato non sembra minimamente minacciato. Restano le incognite degli altri seggi in Municipio, per cui la contesa è aperta con mire e ambizioni fra e dentro le liste.
Cominciamo dal partito di maggioranza. Per il PLR non è un taboo parlare di un quarto seggio. I nomi sulla lista lo lasciano intendere chiaramente: oltre ai già citati municipali uscenti, troviamo Simone Merlini, subentrato pochi mesi fa in Municipio al posto dell’uscente Niccolò Salvioni, dopo la rinuncia del primo subentrante, Andrea Giudici. Con loro, ad ambire ad una o più poltrone spiccano i nomi di Nicola Pini e Mauro Silacci, quest’ultimo già presidente del legislativo cittadino. La lotta interna si annuncia infuocata e non scontata, mentre la maggioranza assoluta rappresenta un obiettivo ambizioso, ma numeri alla mano non impossibile. I quattro partiti di municipio, infatti, sono tutti molto vicini nella seconda ripartizione. Ripartizione che nel 2016 permise al PPD di mantenere il suo secondo seggio.

A beneficiarne allora fu Giuseppe Cotti che oggi si presenta come unico municipale uscente in una lista i cui la sezione locale del partito ha calato i suoi uomini di punta: in particolare il presidente sezionale Alberto Akai e il consigliere comunale Mattia Scaffetta, chiamati a salvare il seggio lasciato vacante dal vicesindaco popolare-democratico, Paolo Caroni. Ma a far notizia negli scorsi giorni è stata la bocciatura in assemblea della candidatura di Claudio Franscella. Il già primo cittadino del Cantone, trasferitosi a Locarno, ha trovato poca fortuna e sostegno in seno alla sezione locale del PPD.
Anche a sinistra si sono registrati dei mormorii nella fase di creazione delle liste, in particolare per l’esclusione del socialista Bruno Cereghetti, ex municipale e candidato nel 2020 al fianco del capogruppo Pier Mellini e di Fabrizio Sirica, ritiratosi dalla corsa per assumere la co-presidenza del partito cantonale. Nomi che non si ritrovano sulla lista 2021, il cui obiettivo – è verosimile pensare – sarà quello di difendere il seggio vacante di Ronnie Moretti. La sinistra, inoltre, deve fare i conti con il ritorno dei Verdi nella corsa al Municipio, dopo la rinuncia a scendere in campo di cinque anni fa. Gli ecologisti ambiscono ad un posto nell’esecutico, per farlo, se ci basiamo sui dati 2016, servirebbero fra i 6700 e i 7800 voti, numeri che cambiano a seconda della partecipazione.

Chi sembra non aver nulla da perdere è il gruppo Lega-UDC-Indipendenti. La rielezione di Bruno Buzzini è cosa praticamente certa e a destra si mira al raddoppio, verosimilmente con il democentrista Bruno Bäriswyl, consigliere comunale di lungo corso.
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