Ticino
Compodino, “A che punto siamo?”
Immagine Crinari
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Daniele Coroneo
3 anni fa
L’Associazione per un Piano di Magadino a misura d’uomo torna a sollecitare Governo e Legislativo cantonali sul destino della controversa azienda di gestione dei rifiuti verdi

Si torna a parlare della Compodino, azienda di Gordola attiva nella raccolta e nello smaltimento di rifiuti vegetali. La ditta è al centro di un’annosa vertenza che la oppone principalmente al Comune di Gordola. Al centro del contenzioso c’è l’annosa questione delle puzze proveniente dall’impianto e il fatto che l’azienda eserciti un’attività industriale in una zona agricola.

Gran Consiglio contro la Compodino nel 2019
Sulla questione si era espresso pure il Gran Consiglio nel gennaio 2019. Il parlamento cantonale aveva allora invitato il Governo ad attivarsi per “fare in modo che l’attività della Compodino SA cessi entro e non oltre cinque anni, con una dismissione graduale dell’attività e la conseguente bonifica dell’area attualmente occupata”.

Le domande dell’Apm
A tal proposito, a due anni dalla risoluzione del parlamento, l’Associazione per un Piano di Magadino a misura d’uomo (Apm) ha di recente scritto al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio chiedendo a che punto sia “la pratica per la messa in stato di legalità dell’attività della Compodino SA. L’Apm ritiene che sia ora di dare finalmente termine a un insediamento che da troppo tempo occupa abusivamente un territorio riservato all’agricoltura e che da anni con le ben note ‘puzze’ disturba gli abitanti della zona”.

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