
La Città di Como prosegue l'offensiva contro le targhe estere, ovvero le cosiddette “immatricolazioni facili”, nell’ambito della nuova normativa contemplata all’interno del decreto sicurezza di Matteo Salvini.
Come riferito da La Provincia di Como, ai 60 sequestri di vetture dei primi due mesi effettuati dalla Polstrada se ne sono aggiunti altri 93 nell’ultimo semestre. Ad essere interessate sono perlopiù auto con targhe rumene (19), polacche (7), bulgare (5) e, evidentemente, svizzere. I veicoli con targhe rossocrociate sequestrati sono stati sette, tutti immatricolati in Ticino.
La nuova normativa, lo ricordiamo, è molto severa: il Decreto sicurezza (diventato legge dello Stato il 1 dicembre scorso, ndr) prevede infatti il sequestro del veicolo e sanzioni che vanno dai 712 ai 2'848 euro per chi viene fermato in Italia alla guida di auto o altri mezzi di servizio con targhe svizzere o estere. Ad essere colpiti da questo giro di vite non sono solo i cosiddetti 'furbetti' delle targhe bensì anche i lavoratori frontalieri che circolano con una vettura prestata loro dal datore di lavoro.
Una soluzione al loro caso ancora non c'è e la crisi di Governo ha fatto slittare l'esame di un emendamento al codice della Strada che affronta la questione, calendarizzato per settembre. Per i frontalieri, dunque, l’unica possibilità per non incorrere in sanzioni potrebbe essere quella di circolare con un documento o una delega che dimostri lo spostamento oltre frontiera per motivi di lavoro, ma per il momento non ci sono ancora certezze giuridiche sul tipo di documenti da presentare alle forze dell'ordine per evitare il ritiro della carta grigia.
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