
Sono giorni particolarmente duri, questi, per chi soffre di allergie. Tutti e tre i principali gruppi di pollini sono infatti presenti contemporaneamente nell’aria e creano una sorta di effetto cumulativo che sembra non lasciare scampo. “Veniamo da un tardo inverno estremamente secco e caldo, che ha permesso alla vegetazione di “esplodere”, spiega a Ticinonews l’esperto allergologo Stefano Gilardi. “Dunque, i tre gruppi sopracitati di antigeni, ovvero di proteine di pollini, circolano tutti assieme nello stesso momento. Chi è incline alla pollinosi non scappa ai disturbi”.
Un’allergia che può “nascondere” altri disturbi
L’allergia, per chi ne soffre, potrebbe comunque essere sintomo di un altro tipo di intolleranze, non soltanto ai pollini... “Dobbiamo sempre ragionare in chiave di cumulazione, di addizione di un’allergia con le altre”, sottolinea Gilardi. “In questo senso, qualcuno che presenta chiaramente una pollinosi potrebbe nel contempo essere anche allergico all’acaro della polvere, che incontra nel suo letto tutte le notti, o all’epitelio di animali domestici che ha in casa”. Dunque, se una persona è pollinosica “vale la pena di chiarirlo in maniera allergologica, in modo da sapere se la pollinosi è la punta dell’iceberg o se è veramente lei stessa l’unica responsabile dei suoi disturbi”.
I pericoli...
Un’allergia può mettere a dura prova una persona. Innanzitutto, “non dobbiamo sottovalutarla, perché uno starnuto improvviso in un momento sbagliato, magari in una doppia corsia di una rotonda, non è proprio l’avvenimento migliore per mantenere la concentrazione. Ricordiamoci anche di questi aspetti banali”.
...e le cure
Dall’atra parte “bisogna rendersi conto che un chiarimento permette di inquadrare un’allergia, di curare subito il sintomo. Ricordiamo che le cure, siano gocce oftalmiche, spray nasali, o spray inalatori, sono praticamente innocue al giorno d’oggi”. A queste va aggiunta la somministrazione di un antistaminico “possibilmente il meno sedativo possibile”. Questa cura asintomatica “è efficace e può evitare disturbi maggiori”. In caso di un crescendo della sintomatologia, di anno in anno, oppure nella stagione, vale la pena di prendere in considerazione una cura causale, cosiddetta di desensibilizzazione. Oggi “è possibile predire il risultato di queste cure, cioè scegliere i pazienti che saranno dei buoni candidati per il successo”. Perciò, “tirando le somme abbiamo un ottimo risultato”. I metodi che ci sono, però, non valgono per tutti “ma per chi valgono si parla di un 90-95% di miglioria contro la pollinosi da allergia ai pollini di graminacee e cereali. Rimarrei quindi fiducioso”, termina Gilardi.
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