Ticino
Come i ticinesi vengono truffati sul web
Foto Shutterstock
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Redazione
4 anni fa
La Sezione analisi tracce informatiche ha indagato su 38 casi nel 2020. Ma come funzionano queste truffe?

È una costante degli ultimi anni: le truffe informatiche aumentano. Ieri la Polizia cantonale ha infatti comunicato come la Sezione analisi tracce informatiche abbia indagato nel 2020 su ben 38 casi. Ma quali sono le truffe che vanno a segno nel nostro cantone? In particolare sono due le tecniche utilizzate: business email compromise e ransomware. Ma cosa sono? Ce lo spiega il capitano Orlando Gnosca.

Business email compromise
Con questo sistema lo scorso anno in Ticino, attraverso una ventina di truffe andate a segno, sono stati sottratti oltre tre milioni di franchi. “Business email compromise è un sistema truffaldino in cui qualcuno si intrufola tra chi deve pagare e il creditore. In pratica si convince chi potenzialmente può pagare che sta comunicando con la sua banca o con il sistema di pagamento che conosce abitualmente, in realtà questo è fittizio e si comunicano tutti dei dati o si fanno dei pagamenti”, spiega Gnosca. “C’è dietro prima di tutto un lavoro di analisi dei criminali per cercare di capire chi potrebbero essere dei clienti con disponibilità e che fanno spesso pagamenti in questo modo e poi ci si interpone tra i due e il risultato è che i soldi spariscono”.

Ransomware
Questo è un sistema meno redditizio, ma chi lo fa opera sui grandi numeri e colpendo molte persone riesce alla fine a fare grandi bottini. “È un sistema dove si viene attaccati attraverso delle email o dei link truffaldini che bloccano il computer. Poi riceviamo un messaggio in cui si dice che il tuo computer è stato bloccato, i tuoi dati sono stati sottratti, se li rivuoi paghi. Di solito non sono delle cifre enormi, ma sono dei piccoli ammontare e poi si riceve, quando funziona non sempre, il codice per poter sbloccare”. Il capitano della Polizia cantonale però ha un suggerimento: “A volte basta anche dei semplici riavvii del computer per risolvere il problema”.

Come comportarsi?
Ma cosa possiamo fare se non evitare di usare l’informatica? “L’importante è avere un atteggiamento preventivo. Una sana diffidenza, il che non vuol dire non fare niente, vuol dire usare i mezzi con consapevolezza. Soprattutto non essere troppo sbrigativi nel trasmettere informazioni, soldi o quant’altro”.

Arresti in Ticino
Lo scorso anno per crimini di questo tipo in Ticino vi sono stati degli arresti. Peggio è quando la truffa viene perpetrata da qualcuno che risiede all’estero. “Le organizzazioni che arrivano dall’estero lavorano proprio sul non avere una territorialità ben definita. Il segnale informatico stesso rimbalza tra più Paesi, però con le collaborazioni internazionali, con altre polizie e procuratori pubblici da tutto il mondo si riesce perlomeno a identificare, poi toccherà all’autorità del Paese in cui la persona risiede procedere all’arresto”, conclude Gnosca.

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