Esercito
Colpo di calore a Isone, "Il caldo cambia la chimica del corpo, come l'albume su una padella"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
16 ore fa
Rimane per il momento in ospedale il militare posto in coma farmacologico. Il medico cantonale Giorgio Merlani spiega i rischi del colpo di calore.

È stato chiarito il numero dei granatieri coinvolti nel colpo di calore avvenuto mercoledì scorso a Isone. Le reclute che hanno avuto un malore in totale sono state otto. Quattro sono state ricoverate in ospedale e altre quattro sono state temporaneamente ricoverate nell’infermeria del campo di addestramento. Al momento solo una si trova ricoverata in ospedale, secondo quanto confermatoci dal portavoce dell'esercito, Stefan Hofer. Si tratterebbe del caso più grave, ovvero del giovane che nei giorni scorsi era stato messo in coma farmacologico. Secondo nostre informazioni, anche quest’ultima recluta dovrebbe lasciare l’ospedale a breve. Un episodio che non ha lasciato indifferente l’esercito motivo e per il quale è stata avviata un’indagine interna. I malori sono avvenuti durante una prova fisica particolarmente intensa, conosciuta come "corsa a stella", una via di mezzo tra esercitazione e corsa d’orientamento.

Cambia la chimica

La sforzo fisico unito alle alte temperature può essere potenzialmente letale. "Il caldo porta al disfunzionamento dei processi biochimici del corpo", illustra a Ticinonews il medico cantonale, Giorgio Merlani. "Lo vediamo quando mettiamo il bianco d'uovo, ovvero proteine, in una pentola: il calore lo trasforma. La stessa cosa succede nelle proteine, negli enzimi e nei processi biochimici del nostro corpo". Cambiamenti che si verificano anche a temperature che si possono osservare in certe situazioni in alcune giornate estive: "Il problema è che non serve che ci siano 60 o 70 gradi, ma 42 o 43 gradi sono già deleteri per il funzionamento del corpo e del cervello, l'organo che soffre di più. Quindi sì, è una situazione che può essere letale, anche per un giovane".

Il coma farmacologico

Per questo motivo a una delle reclute è stato indotto un coma farmacologico. "La cosa fondamentale - afferma Merlani - è riabbassare la temperatura del corpo e rimettere così in equilibrio tutti i processi biochimici. Il rischio che più spaventa è il potenziale danno cerebrale: per questo bisogna mettere a riposo il cervello".

"Incidente preso sul serio"

Secondo quanto riferito dall’esercito, tutti i militari coinvolti nella corsa avevano accesso a liquidi e cibo, e nell’equipaggiamento era presente un sistema di idratazione costante. Il personale professionale ha seguito da vicino l'addestramento. Inoltre, nell'ambito dell'esercitazione sono state ordinate delle pause. "L’incidente è stato preso molto sul serio. In futuro l’attuazione delle misure contro il caldo sarà seguita ancora più da vicino", ha dichiarato Stefan Hofer. Ora che quasi tutte le reclute sono state dimesse, resta da chiarire se si potesse fare di più per prevenire quanto accaduto. Domanda a cui l’inchiesta interna dell’esercito dovrà rispondere.