Sanità
Collaborazione Eoc-Santa Chiara, i dubbi dell’Mps
Thomas Schürch
3 anni fa
I deputati dell’Mps hanno inoltrato un’interpellanza al Governo sul progetto pilota frutto della collaborazione tra Eoc e Clinica Santa Chiara. “Il Consiglio di Stato era stato informato?”

“Sempre la stessa solfa”. Esprimono un tono critico i deputati del Movimento per il socialismo nella loro interpellanza inoltrata al Consiglio di Stato sul progetto pilota in ambito ginecologico e ostetrico frutto della collaborazione tra Eoc e Clinica Santa Chiara. Tale progetto, si legge nell’atto parlamentare, fa ritornare “ai metodi messi in atto dal DSS a margine della discussione sulla pianificazione ospedaliera, e al successivo referendum contro la modifica della Legge sull’Ente Ospedaliero Cantonale (Leoc) del 2010”. Modifica che voleva “aprire la strada a una collaborazione in ambito ospedaliero tra pubblico e privato” e che fu “bocciata dalla popolazione ticinese”.

Critiche anche alla comunicazione

Risultano altrettanto sgradevoli, prosegue il testo dell’interpellanza, i metodi adottati per mettere il Legislativo cantonale davanti al fatto compiuto. “Sintomatico che la commissione sanità e socialità non abbia dato comunicazione dell’incontro avuto con la direzione della Clinica Moncucco”. Si lascia ai tecnici l’iniziativa di informare, “con evidenti vantaggi”, l’opinione pubblica.

Imminente disdetta del Ccl?

Proprio in questi giorni, ricordano inoltre i deputati dell’Mps, circolano voci “sempre più insistenti” sul fatto che la Clinica Moncucco abbia proceduto alla disdetta, per il 31 dicembre 2022, del contratto collettivo di lavoro valido per i dipendenti della Clinica Santa Chiara. Tale Ccl prevedeva migliori condizioni contrattuali. “Proprio un bell’inizio”.

L’aspetto economico

 È evidente, concludono i granconsiglieri, che da un punto di vista di costi l’ostetricia sia meno “redditizia” che la chirurgia ginecologica per una serie di ragioni, a cominciare dal fatto che le nascite “non possono essere programmate”, mentre la stragrande maggioranza degli interventi ginecologici sono elettivi, si possono pianificare e permettono quindi “un’allocazione delle risorse”, come suggeriscono gli esperti, che permette “una forte redditività”.

Di seguito le domande poste al Consiglio di Stato:

È stato informato dal DSS (e quando?) di questo progetto pilota?
Non ritiene che questo progetto sia in contraddizione con il parere espresso dalla popolazione ticinese nella votazione popolare del 2016?
Nelle motivazioni a favore del progetto si insiste sulla necessità di avere una massa critica di parti. Cosa si intende esattamente con questo concetto? È da intendere riferito alle strutture o all’operatore? Su quali dati statistici ed analitici riferiti al nostro paese può essere fatta questa affermazione?
Conferma le voci sempre più insistenti che l’attuale CCL in vigore presso la Clinica Santa Chiara sia stato disdetto per il 31 dicembre 2022?
Come si prevede di affrontare, all’interno del progetto pilota, quei casi d’ostetricia che impongono anche delle azioni ginecologiche?
È stata fatta una proiezione, per i prossimi 10 anni, del fabbisogno di cure ginecologiche e delle potenziali nascite? Se sì, chiediamo che vengano illustrati.
Quali sono i rispettivi fatturati per i due settori di di EOC e Santa Chiara e quali sono i tassi di redditività?

 

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