
28 milioni di franchi di investimento, tre anni di lavori e una ventina di nuove assunzioni. Sono i numeri del progetto di ampliamento e ristrutturazione della Residenza Visagno a Claro, presentato ieri alla stampa. Un progetto ambizioso - che verrà realizzato mantenendo la struttura pienamente operativa per tutta la durata del cantiere - reso indispensabile da contingenze improrogabili. “Si tratta di una ristrutturazione necessaria; nel 2010 era stato realizzato l’ampliamento per permettere al Comune di Arbedo-Castione di entrare a fra parte di questo consorzio”, spiega a Ticinonews Alberto Pellanda, presidente della delegazione consortile del Consorzio casa anziani Riviera. In quella circostanza, tuttavia, “era stata data attenzione unicamente all’aumento del numero delle camere e non all’adeguamento dei servizi per il personale”. Successivamente "è stata messa in evidenza una mancanza di posti letto per il Bellinzonese e il Sopraceneri. Ci siamo quindi adeguati e, di intesa con gli architetti, abbiamo previsto di aumentare i posti letto fino a 100 ”.
Le tempistiche
Da 78 a 100 posti letto, dunque, con solo camere singole e un’attenzione particolare alla qualità delle cure e al clima, con l’abbandono del gasolio in favore del fotovoltaico. Nei giorni scorsi è stata pubblicata la domanda di costruzione e ora l’iter prosegue con l’obiettivo di una discussione sui sussidi in gran Consiglio entro la fine del 2026. Dopodiché, i lavori potranno prendere il via. “Si deve aspettare un periodo di cica 3 anni, perché l’impegno che abbiamo assunto è di non interrompere l’attività della casa anziani”, prosegue Pellanda. Ciò, naturalmente, “richiede più tempo rispetto a una normale ristrutturazione di un istituto completamente disabitato”. Con le prospettive più ottimistiche “vedremo la struttura a inizio 2030”.
Uno sguardo al futuro
Proiettandoci dunque all’inizio del 2030, immaginiamo una Residenza Visagno più grande, più moderna, più sostenibile. Più adatta insomma alle nuove esigenze delle persone anziane. “La presa a carico è diventata più importante rispetto a qualche anno fa”, rileva il direttore della Casa, Samuele Enderli. “Abbiamo notato che alcuni nostri ospiti, quando arrivano, hanno spesso diverse patologie e dunque vi è la necessità di avere degli specialisti”. Oggigiorno “la casa medicalizzata deve essere ancora più professionale. Andremo nella direzione di assumere ulteriore personale, sicuramente una ventina di persone”, conclude Enderli.
