
"Cioccolato da mordere". È questo il nome della nuova linea di prodotti presentata ieri da Chocolat Stella in collaborazione con lo chef Pietro Leemann. Si tratta di una proposta “naturale e croccante”, costruita attorno a profumi e aromi che evocano il nostro territorio. Un progetto che non vuol essere soltanto gastronomico, ma anche culturale. "Voglio dare valore sia al nuovo progetto che porto nelle Centovalli sia al fatto di essere tornato qua", spiega Leemann a Ticinonews. "Ho un legame molto stretto con il Ticino e adesso a Bordei TerraVecchia abbiamo aperto un centro culturale e spirituale, dove il dialogo – al momento – è con il mondo ticinese. Ma c’è l’idea poi di dialogare anche con la Svizzera interna, francese, e pure oltre, verso Italia, Germania e altri luoghi".
"Una fase delicata"
La linea vuole quindi raccontare il Ticino e, allo stesso tempo, sostenerlo: i proventi, ci spiega il cuoco, saranno destinati al progetto Ecovillage Sanctuary di Terra Vecchia, volto a promuovere percorsi sociali e iniziative culturali. Ma mentre nascono nuove idee, il settore del cioccolato svizzero attraversa una fase delicata. Il CEO di Chocolat Stella, Alessandra Alberti, spiega: "Il fatto di esportare, che è quello che ci ha permesso di crescere negli ultimi vent'anni, oggi ci crea qualche preoccupazione perché abbiamo un franco molto forte, quindi l'esportazione nei paesi europei è molto difficile. L'anno scorso abbiamo avuto un importante aumento del prezzo del cacao, che adesso sta iniziando a scendere, quindi stiamo valutando giorno per giorno". Inoltre, "un'altra sfida è quella dei dazi negli Stati Uniti".
Il mercato statunitense
Tra gli ostacoli più rilevanti figurano le tariffe imposte dagli Usa, mercato particolarmente importante e strategico per l’azienda: "Il mercato statunitense è per noi quello principale d'esportazione: esportiamo il 20% di tutto quello che viene prodotto a Giubiasco negli Stati Uniti. Questi mesi sono stati veramente impegnativi". La speranza "è che la riduzione possa entrare in vigore il più presto possibile; sappiamo che vi è comunque ancora un 15%, ma un leggero sospiro lo potremmo tirare".
Aumentano le importazioni di cioccolato estero
A rendere il quadro ancora più complesso contribuisce inoltre l’aumento delle importazioni di cioccolato estero. Trovare un equilibrio diventa quindi sempre più difficile per un settore che produce in Svizzera ma dipende dai mercati globali: "Le 16 ditte che producono cioccolato in Svizzera vendono il 30% in Svizzera e il 70% lo esportano nel mondo intero". Tuttavia, "ci sono sempre più prodotti che vengono anche importati, quindi questa è una sfida continua, quella di poter promuovere a livello locale i prodotti tipici svizzeri per far sì che non aumenti troppo il cioccolato importato".
