Tre deputati leventinesi interrogano il Consiglio di Stato in merito "all'accessibilità ferroviaria e alla valorizzazione storico-culturale di Giornico", chiedendo se esistono "prospettive per la riapertura di una fermata ferroviaria".
"Quali valutazioni siano state effettuate, negli ultimi anni, in merito alla possibile riapertura o introduzione di fermate ferroviarie lungo la linea storica del Gottardo, con particolare riferimento ai nuclei della Valle Leventina e alle condizioni che ne hanno sinora impedito l’attuazione?". O ancora, "ci sono analisi, studi, dossier tecnici o contatti formali con FFS e/o SOB riguardo alla riattivazione di fermate soppresse o alla creazione di nuove fermate in Leventina? In caso affermativo, quali elementi sono emersi (costi indicativi, vincoli tecnici, impatto sull’orario, stime di utenza)?". Sono due delle otto domande contenute nell'interrogazione firmata dai deputati leventinesi Alessandro Corti (Centro), Diana Tenconi (Plr) e Michele Guerra (Lega dei ticinesi), con cui chiedono lumi al Consiglio di Stato in merito "all'accessibilità ferroviaria e alla valorizzazione storico-culturale di Giornico: prospettive per la riapertura di una fermata ferroviaria".
Giornico, scrivono "rappresenta uno dei nuclei storici più significativi della Leventina e dell’intero Cantone, riconosciuto per la straordinaria ricchezza del suo patrimonio architettonico, artistico e identitario". Un patrimonio che "rende la località un potenziale polo turistico-culturale". Anche per questo "la fruibilità tramite trasporto pubblico assume un ruolo determinante: l’accessibilità costituisce una precondizione concreta per trasformare un patrimonio 'esistente' in patrimonio 'vissuto', capace di generare ricadute economiche e sociali positive sul territorio".
In seguito viene citato uno studio, commissionato dal Cantone Ticino, che "evidenzia come la qualità dell’accessibilità ferroviaria rappresenti un fattore decisivo per la competitività dei territori: non solo facilita la mobilità e la fruizione dei servizi, ma può generare ricadute economiche significative, favorire l’insediamento di nuove attività e sostenere la valorizzazione del patrimonio storico-culturale". Così, scrivono, "la linea storica del Gottardo, infrastrutturalmente esistente e attraversante il territorio di Giornico – che in passato disponeva di una propria stazione/fermata – costituisce pertanto un elemento di riflessione utile, anche alla luce dei mutamenti intervenuti con AlpTransit nella distribuzione dei flussi, nella domanda di mobilità e nelle nuove opportunità di posizionamento turistico delle località servite". Senza dimenticare, scrivono, come "la presenza di una fermata può anche contribuire ai bisogno quotidiani della popolazione, riducendo la dipendenza dall'auto privata".
1. Quali valutazioni siano state effettuate, negli ultimi anni, in merito alla possibile riapertura o introduzione di fermate ferroviarie lungo la linea storica del Gottardo, con particolare riferimento ai nuclei della Valle Leventina e alle condizioni che ne hanno sinora impedito l’attuazione.
2. Se vi siano analisi, studi, dossier tecnici o contatti formali con FFS e/o SOB riguardo alla riattivazione di fermate soppresse o alla creazione di nuove fermate in Leventina; in caso affermativo, quali elementi siano emersi (costi indicativi, vincoli tecnici, impatto sull’orario, stime di utenza).
3. Quali criteri tecnici e operativi (sicurezza, standard di accessibilità, lunghezza e altezza dei marciapiedi, segnaletica e sistemi di protezione, interferenze con passaggi a livello, velocità di linea, condizioni geotecniche), nonché criteri di esercizio (cadenzamento, incroci, capacità, tempi di percorrenza) e criteri economico-finanziari (investimento, manutenzione, ripartizione dei costi) vengono abitualmente applicati nella valutazione della riapertura di una fermata ferroviaria.
4. In che modo, alla luce delle conclusioni dello studio Metron su AlpTransit, un miglioramento dell’accessibilità ferroviaria locale potrebbe incidere sulla valorizzazione turistico-culturale della Leventina, anche favorendo lo sviluppo di offerte di turismo esperienziale (pacchetti treno+visite guidate, cammini culturali, turismo didattico, eventi), e quali sinergie il Cantone ritenga più promettenti.
5. Se, nell’ottica di esprimere il potenziale di Giornico quale museo a cielo aperto e in coerenza con le politiche economiche regionali, il Cantone ritenga strategico integrare la dimensione cultura–turismo–mobilità in un approccio coordinato (accessibilità, segnaletica, itinerari, promozione, partenariati locali).
6. Se la riapertura di una fermata ferroviaria a Giornico possa essere considerata uno scenario da includere nei futuri aggiornamenti della pianificazione cantonale della mobilità e dello sviluppo territoriale.
7. Se il Governo ritenga utile avviare un’analisi preliminare (studio di fattibilità o prefattibilità) sulla compatibilità tecnica, sulla sostenibilità d’esercizio e sulla potenziale utilità turistica e culturale di una fermata ferroviaria a Giornico, indicando eventualmente attori coinvolti e possibili strumenti di finanziamento.
8. Attraverso quali misure di accompagnamento (integrazione con bus e navette, percorsi pedonali e ciclabili sicuri, segnaletica culturale, strumenti digitali e didattici, gestione dei flussi, coordinamento con guide e istituzioni culturali, eventi e rievocazioni), il miglioramento dell’accessibilità ferroviaria possa favorire lo sviluppo socioeconomico delle zone periferiche della Leventina, anche in relazione alle raccomandazioni strategiche contenute nello studio Metron.