Ticino
“Ci si aspettava questa bocciatura”
Ginevra Benzi
3 anni fa
Dopo la bocciatura dell’iniziativa sui ghiacciai da parte del Parlamento la Consigliera nazionale dei Verdi Greta Gysin, ospite ieri sera a Ticinonews, si dice delusa ma non sorpresa “i segnali erano abbastanza chiari, ciononostante è una grande delusione”.

La bocciatura da parte del Nazionale dell’iniziativa sui ghiacciai ha fatto storcere il naso a chi era favorevole. Fra questi la Consigliera nazionale dei Verdi Greta Gysin, che durante la puntata di questa sera di Ticinonews ha espresso il suo disappunto.

“La strada giusta ci porta verso la svolta climatica”
Per Gysin, quella bocciata oggi era l’occasione per scegliere la strada giusta ovvero quella “che ci porta verso la svolta climatica, quella della presa di responsabilità e di coscienza”. La bocciatura, commenta Gysin, porterà le future generazioni “a un vicolo cieco”.

“L’iniziativa chiede quello che la scienza ritiene necessario”
Anche se non è passata l’iniziativa, il controprogetto è stato però accettato, ma secondo la Consigliera dei Verdi questo non è sufficiente. “Quanto chiede l’iniziativa sui ghiacciai è molto moderato vista l’urgenza della situazione. L’iniziativa chiede quello che la scienza ritiene necessario per evitare la catastrofe, ovvero il netto ‘zero emissioni’ entro il 2050” così come “una regola concreta, ossia il divieto dei combustibili fossili a partire dal 2050, un obiettivo da perseguire se vogliamo arrivare davvero al netto zero emissioni”. Il controprogetto pone sì come obiettivo il netto zero entro quell’anno, ma “non ci dà assolutamente nessuna indicazione su come raggiungerlo”.

“Ci sono le tecnologie, ma manca la volontà politica”
“Le tecnologie ci sono, quello che manca è la volontà politica per andare in questa direzione. Quello che servirebbe è un’offensiva nell’energia solare, servono investimenti nel risparmio energetico e nel risanamento degli edifici”. Tutti questi fattori messi insieme permetterebbero il raggiungimento degli obiettivi presentati nell’iniziativa, messa anche in discussione per via del difficile periodo che stiamo vivendo. “È chiaro che ci vuole volontà e maggioranza politica che oggi, l’abbiamo visto, manca ancora”.

“Un guadagno, non un costo”
“La vera domanda è che prezzo dovremmo pagare se non riuscissimo nella svolta climatica”. Il costo che dovremmo investire per cercare di frenare il cambiamento climatico e le relative conseguenze, commenta Gysin, sarebbe nettamente maggiore rispetto a quello che si spenderebbe per andare verso la svolta climatica con una politica energetica responsabile. Ma con la svolta climatica non solo si potrebbe risparmiare, ma anche guadagnare “pensiamo a tutti i posti di lavoro che potremmo creare in Svizzera con l’incoraggiamento delle energie verdi e rinnovabili locali, perché adesso le energie fossili arrivano dall’estero, da Stati dispotici e in guerra come la Russia”. Nell’insieme “non avremmo nient’altro che da guadagnarci nell’investire nella svolta climatica”

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata