
I Gruppi PS-PC, Verdi e Indipendenti di Lugano esprimono preoccupazione per l'annunciata chiusura di 600 uffici postali in tutta la Svizzera entro il 2020. Una misura che toccherà anche il Ticino, dove sono previste 32 chiusure, mentre altre 46 sono in fase di analisi nei prossimi 3 anni. In un'interrogazione inoltrata al Municipio, i quattro gruppi in Consiglio comunale chiedono maggiori ragguagli sulla situazione a Lugano.
"Nei 21 quartieri della nostra città" si legge nell'interrogazione (sottoscritta da Simona Buri, Raoul Ghisletta, Carlo Zoppi, Nina Pusterla, Tessa Prati, Antonio Bassi, Demis Fumasoli, Marco Jermini, Jacques Ducry, Nicola Schönenberger e Fausto Gerri Beretta-Piccoli) "già negli scorsi anni sono stati chiusi diversi uffici postali. Se dovessero chiuderne altri entro il 2020, oltre a perdere un importante servizio pubblico molto utile per la nostra popolazione, anche per la sua dimensione di punto di riferimento sociale, molte persone dovrebbero spostarsi di chilometri per sbrigare operazioni postali (con la relativa perdita di tempo e aumento degli spostamenti). Inoltre vi sarebbe la perdita di posti di lavoro qualificati in Città".
I consiglieri comunali ricordano che l'art. 34 dell'Ordinanza sulle poste (Procedura in caso di chiusura o trasferimento di un ufficio o un'agenzia postale) al capoverso 1 si legge: «Prima di chiudere o trasferire un ufficio o un'agenzia, La Posta consulta le autorità dei Comuni interessati. Si adopera per trovare una soluzione di comune accordo».
"I Comuni possono quindi giocare un ruolo molto importante per opporsi o perlomeno rallentare questo processo" scrivono gli interroganti, ricordando che il Governo, nella sua recente presa di posizione, chiede che le procedure di chiusura degli uffici postali contestate dai Comuni siano congelate.
Tenuto conto di queste considerazioni, i Gruppi PS-PC, Verdi e Indipendenti chiedono al Municipio:
1) La Posta ha mai annunciato, in maniera formale o informale, l'intenzione di chiudere, di trasformare in Agenzia o di trasferire uffici postali presenti sul territorio della nostra Città?
2) In caso di risposta affermativa, come intende comportarsi il Municipio?
3) In caso di risposta negativa, il Municipio intende muoversi preventivamente affinché gli uffici postali già ritenuti a rischio, soprattutto quelli più periferici, vengano mantenuti nella loro piena funzionalità?
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