
La chiusura della LATI SA, annunciata oggi dal presidente del CdA, è finita al centro di un'interrogazione parlamentare in cui Giovanni Berardi (Il Centro), primo firmatario, esprime preoccupazione per le conseguenze che questa chiusura potrà avere non solo dal punto di vista occupazionale, ma anche su tutta la filiera del latte ticinese. "La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno, perlomeno per l'opinione pubblica e per molti allevatori che conferiscono il proprio prodotto alle strutture di trasformazione della LATI", scrive Berardi nell'atto parlamentare, sottolineando la necessità di fare chiarezza sulla situazione per poter eventualmente mettere in campo strategie per mitigare gli effetti di questa chiusura.
La difficoltà del settore
Stando a quanto emerso oggi in conferenza stampa, già da poco meno di un anno il CdA stava lavorando a pieno regime per trovare soluzioni a una situazione divenuta viepiù critica. "Le analisi, le riflessioni e le decisioni sarebbero state prese in collaborazione con gli azionisti e il Cantone" sottolinea Berardi. Inoltre, "dei circa 4,1 milioni di litri di latte attualmente lavorati negli stabilimenti LATI, solo per circa 1,6 milioni sarebbe assicurata la trasformazione in Ticino per il tramite della Caseificio dimostrativo del Gottardo SA. Restano da trovare soluzioni per i restanti 2,5 milioni di litri".
Le conseguenze per la filiera del latte ticinese
Per il deputato la situazione è "a dir poco esplosiva" per tutta la filiera del latte ticinese poiché è proprio dalla possibilità di lavorare in loco la maggior parte della produzione di latte ticinese che deriva la possibilità di spuntare prezzi al produttore che rendano ancora economicamente plausibile la produzione primaria di latte in Ticino. "Se questo mercato - già in seria difficoltà dopo il quasi fallimento di LATI SA di 5 anni fa a causa degli accresciuti oneri di trasporto delle eccedenze di latte non lavorate in Ticino che devono prendere la via verso strutture di trasformazione oltralpe - dovesse crollare, le conseguenze economiche e territoriali sarebbero ben più ampie di quelle dirette (licenziamenti, ecc.) derivanti dalla chiusura di LATI SA".
Le domande al Governo
Berardi chiede quindi al Governo di disporre di tutti gli elementi per comprendere questa delicata situazione e di eventualmente mettere in atto possibili misure di sostegno.
1) Quale è stata l’evoluzione della produzione di latte in Ticino negli ultimi 20 anni, suddividendola in quantitativi di latte primario prodotti, in quantitativi trasformati da LATI SA, in quantitativi trasformati dalla Caseificio del Gottardo SA, in quantitativi trasformati in altre piccole strutture di trasformazione collettive o annesse alle aziende di produzione, in quantitativi trasformati in alpeggio e in quantitativi esportati oltr’alpe per la trasformazione (si prega di trasporre i dati sia in tabelle sia in grafici).
2) Quale è stata l’evoluzione dei prezzi medi netti pagati al produttore ticinese per le medesime tipologie di quantitativi, ossia latte totale prodotto, latte trasformato da LATI SA, dal Caseificio del Gottardo SA, da altri caseifici e alpeggi, latte esportato oltralpe (laddove non esistono prezzi precisi, per esempio per i caseifici privati e alpeggi, si proponga una loro stima).
3) In base ai dati delle evoluzioni descritte ai punti 1) e 2) si può constatare un grave deterioramento della situazione economica della produzione lattiera ticinese dovuta a minori introiti e/o agli accresciuti costi (di trasporto oltr’alpe)? La situazione si aggravata dopo che 5 anni fa è stato scongiurato il fallimento di LATI SA? Che tipo di evoluzione si può prevedere dopo l’annuncio della chiusura di LATI SA?
4) Dal momento che il Cantone è stato coinvolto nelle riflessioni e nelle decisioni circa il futuro di LATI SA, può il CdS illustrare brevemente in che termini e con che apporto di idee e proposte il Cantone ha partecipato a queste riflessioni e decisioni?
5) Se, come presumibile, la situazione dovesse ulteriormente peggiorare a causa dell’impossibilità di valorizzare in loco buona parte della produzione di latte ticinese in prodotti ad alto valore aggiunto e a causa degli accresciuti costi di trasporto per trasferire il latte in strutture di trasformazione situate oltre Gottardo (con conseguente marcato calo dei prezzi conseguiti dai produttori), il Cantone è intenzionato a mettere in atto misure di sostegno per non far crollare il settore dell’allevamento da latte in Ticino? Quale tipo di misure potrebbero entrare in linea di conto?