Ticino
Chiusura anticipata al lido di Caslano a causa dei cianobatteri
Redazione
2 anni fa
Il gerente Raffaele Gianola ha deciso di chiudere due settimane prima la stagione visto che non arriva più nessuno. "Sono sempre di meno a venire da noi e questo è un problema grosso”.

A Caslano, ma non solo, è stata un’estate difficile per i lidi del nostro cantone. Il colore verde, a tratti fosforescente, causato dalla fioritura dei cianobatteri, ha creato non pochi problemi non solo ai bagnanti, ma anche a chi ha un’attività a bordo lago. Oggi pomeriggio, infatti, erano da poco passate le 14 e nonostante le porte del Lido di Caslano fossero aperte da un’ora, la spiaggia e il prato adiacente erano completamente deserti. Una situazione che ormai si protrae da giorni. “Non arriva più nessuno. Chi vuole fare il bagno va da un’altra parte, magari in piscina” spiega a Ticinonews il gerente Raffaele Gianola. “Qui nessuno può entrare nell’acqua, perché fa schifo”.

Modifiche agli orari

Non solo il colore e l’odore dell’acqua non sono particolarmente invitanti ma, come già ribadito più volte, può essere pericolosa, tanto che in accordo con il laboratorio cantonale, il quale puntualmente preleva campioni dal lago, è stata vietata la balneazione. Nonostante ciò, qualche avventore il bagno decide di farlo lo stesso in mezzo alle alghe, al di fuori della zona del lido. Un evento naturale, a cui non si può porre rimedio, ma che ha costretto il gerente a prendere delle decisioni sugli orari di apertura. “Ho fatto dei cambiamenti, perché ho dovuto lasciare a casa tutto il personale: non ha senso avere il bagnino o altri utenti dato che non c’è nessuno. Come faccio a pagare le persone se non ho gente che viene a fare il bagno? La balneazione è vietata, quindi lavoro io e basta”, prosegue Gianola. In questa spiaggia “è così ormai da due settimane. Al limite arriva qualcuno a prendere il sole, ma poi può usufruire solo della doccia. Sono sempre di meno a venire da noi e questo è un problema grosso”.

Problemi che si sommano

Non solamente meno personale e una riduzione di orari, ma anche la decisione di concludere prima la stagione. Una stagione partita a maggio che si sarebbe dovuta concludere a fine settembre, ma che giungerà al termine domenica prossima, con due settimane di anticipo. Una situazione non facile che va ad accodarsi anche al periodo pandemico. “I due anni di Covid ci hanno massacrato, poi ci sono state le aperture fatte a giugno e non a maggio, adesso tocca all’alga che ci obbliga a chiudere prima. Ciò significa che il 60% dell’incasso manca. È terribile”. C’è sconforto nelle parole del gerente del Lido di Caslano, ben consapevole che contro questo evento naturale non si può fare nulla. E paradossalmente, proprio il caldo, che avrebbe favorito e riempito spiaggia e prato, di fatto lo ha impedito provocando la fioritura dell’alga. “A Caslano non c’è una piscina. Si è sempre detto il lago è bello, è pulito. Adesso diventa un problema: il lago c’è ma non si può utilizzare. Per me, e non solo, è un caos”.