Cadenazzo
Chiede aiuto a due "securini", rispondono a suon di botte
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Redazione
2 anni fa
L'episodio è avvenuto a gennaio, durante il carnevale di Cadenazzo, all'interno di un bar. Un 17enne ha chiesto a due securini di intervenire in una rissa all'interno del locale, ma erano in realtà travestiti e lo hanno preso a pugni con conseguente ricovero in ospedale.

Il carnevale dovrebbe essere un momento di divertimento e spensieratezza, ma c'è chi ne approfitta per dare sfogo a frustrazioni personali che spesso e volentieri sfociano in atti di violenza. E uno in particolare, avvenuto il 21 gennaio attorno alla 1:30 di notte al carnevale di Cadenazzo, sembra quasi surreale. All'interno di un bar del paese - anticipa laRegione - un 17enne ticinese ha segnalato a due securini una rissa che stava avvenendo all'interno dell'esercizio. Ma la semplice (e giusta) segnalazione si è trasformata a sua volta in un pestaggio da parte di due agenti di sicurezza, che in realtà securini non erano. Il giovane diciassettenne, a causa delle botte subite, ha riportato ferite alla testa, al collo e a una gamba per cui si è reso necessario il ricovero in ospedale per due giorni di osservazione e aiuto psicologico per il trauma subìto.

La vicenda

Stando a una testimonianza raccolta dalla redazione de laRegione, il giovane si era rivolto a uno dei due presunti securini, credendolo in tutto e per tutto un addetto al servizio di sicurezza interno al bar proprio come stava ad indicare la sua divisa con tanto di scritta in evidenza. Dopo avergli segnalato la lite fra due persone, il 17enne in tutta risposta si è visto sferrare due pugni in faccia. Cercando di andarsene è stato però preso alle spalle e immobilizzato da un secondo falso agente che lo ha afferrato per il collo mentre il primo continuava a colpirlo in testa e al corpo, finché il giovane non è caduto a terra. Dopodiché, è riuscito a fuggire dal locale e andare a nascondersi, temendo di essere seguito dal duo. In seguito è riuscito a fare rientro a casa, accompagnato da alcuni amici, totalmente sotto shock. 

Ipotesi di reato

La mattina seguente il 17enne ha presentato querela in polizia, innescando un’inchiesta tuttora in corso, soprattutto a causa del forte stato confusionale e d'agitazione che gli impedivano di raccontare lucidamente i fatti. I due aggressori sono stati individuati e interrogati. Si tratta – conferma il Servizio comunicazione, media e prevenzione della Polizia cantonale al foglio bellinzonese – di un 22enne e di un 29enne svizzeri domiciliati nel Bellinzonese. Le ipotesi di reato sono di lesioni semplici, vie di fatto, contravvenzione alla legge sulle prestazioni private di sicurezza e investigazione. Quest’ultima ipotesi di reato per aver svolto compiti di sicurezza senza disporre delle necessarie autorizzazioni, ovvero essersi finti agenti di sicurezza. Al momento non è ancora noto se i due sono stati incaricati dalla gerenza del locale per gestire l’ordine o per altre mansioni correlate alla grande affluenza.

Ricoverato in ospedale

Il giovane a causa delle botte subite presentava una commozione cerebrale, un’emorragia a un occhio, un temporaneo danneggiamento delle corde vocali e della laringe, nonché lo scoppio di una ciste presente in una gamba. Ferite che hanno richiesto cure e più visite mediche nell’arco di alcune settimane. A testimonianza della violenza di quanto accaduto, vi sono inoltre le foto scattate dalla polizia alle mani di uno degli aggressori: gonfie e piene di lividi. Sulle prime, entrambi hanno negato ogni coinvolgimento. Ma ben presto sono stati inchiodati da alcune testimonianze raccolte dagli inquirenti. Inoltre, a loro carico vi sarebbero dei precedenti penali.