
Il Municipio di Chiasso ha ridefinito le zone della città in cui potrà essere esecitata la prostituzione. Dopo aver ritirato il messaggio a fine aprile perché i confini includevano anche palazzi e attività commerciali, l'Esecutivo ne ha licenziato un altro concernente le norme di attuazione del Piano regolatore riguardanti il concetto di molestia di natura materiale (rumori, vibrazioni, ecc) e immateriali (in cui rientra l'esercizio della prostituzione).
Nel progetto di variante di PR si propone in sostanza di rendere ammissibile l'inserimento della prostituzione "unicamente nella zona Amministrativa Commerciale Intensiva a 7 piani (AC7)", che comprende 7 mappali. In queste aree sono attualmente attivi due postriboli: uno in via Brogeda e il secondo in via Porta, mentre in via dei Pedroni vi è un centro per massaggi tantra. Nella stessa zona è stata recentemente rilasciata una licenza edilizia per un ulteriore postribolo. Gli altri 4 fondi sono confinanti con l'area doganale.
Si tratta di mappali (vedi foto allegata) che "non sono confinanti con la zona residenziale, in quanto sorgono in zona amministrativo-commerciale, e sono separati da strade di grande traffico, definite rispettivamente strada di raccolta, strada principale e strada di servizio”. Il Municipio puntualizza inoltre che “non essendo circoscritto il carattere molesto alla sola attività di prostituzione, vi sono altre due zone considerate moleste, quali quelle degli impianti doganali e ferroviari”.
Disciplinamento delle antenne per la comunicazione mobile
Il messaggio concerne anche il disciplinamento delle antenne per la comunicazione mobile. L'Esecutivo ha scelto il modello a cascata, la cui legalità è confermata in varie sentenze del Tribunale federale il quale ha precisato che "la salvaguardia della pianificazione rappresenta un'esclusiva incombenza comunale". Il modello individua una successione di zone in cui le nuove antenne vanno proritariamente collocate, in particolare secondo questo ordine di priorità: zone per il lavoro, zone miste, zone residenziali e miste, aree delimitate dal raggio di 150 metri da locali dove soggiornano persone particolarmente sensibili (bambini, anziani, ammalati) quali scuole, case anziani, strutture ospedaliere e simili.
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