
È una vicenda umana triste e delicata, che non può lasciare indifferenti, quella riportata oggi da La Regione. Monica Silva, 49 anni, paralizzata e al beneficio dell'assegno per grandi invalidi, è stata espulsa dalla Svizzera, malgrado il suo permesso di domicilio C.
Alla donna, che vive da 21 anni a Chiasso, dove si è sposata ed ha lavorato come assistente di cura alla casa anziani, è stato revocato nel contempo l'assegno per invalidi, così come la complementare. La notizia le è giunta lo scorso 21 ottobre, con una lettera dell'Ufficio della migrazione che la intimava ad andarsene entro il 21 novembre. Il motivo è che, secondo l'UFM, il domicilio della donna a Chiasso sarebbe fittizio, visto che il suo centro di interessi si troverebbe poco oltre il confine, a Varese.
Per giungere a questa conclusione, l'abitazione dell'invalida è stata sorvegliata per sei mesi, da parte della Polizia di Chiasso. Gli agenti hanno potuto osservare come la donna, anziché dormire nel suo appartamento, soggiornava praticamente sempre nella casa di Varese del suo compagno, Andrea Bianchi, che è anche suo curatore. Bianchi, che di professione è consulente nell'edilizia ma che ha riorganizzato la propria vita attorno alla compagna invalida, è l'unica persona che assiste Monica giorno e notte, tra Chiasso e Varese. La aiuta a mangiare, a vestirsi e pulirsi, la porta dal fisioterapista e da altri terapisti.
"Monica non può restare sola" ha affermato il suo compagno. "Sette anni fa, dopo un anno di convalescenza in clinica, venne collocata in una casa anziani a Cevio. Lei aveva 40 anni e mi rifiutai di abbandonarla in una struttura non adeguata ai suoi bisogni, dove sarebbe peggiorata. Da allora la assisto quotidianamente ed è migliorata, sua madre viene dal Brasile con la sorella ad aiutarci, restano lunghi periodi e rispettano la volontà di Monica di vivere in Svizzera."
Bianchi ammette che la sua compagna non è spesso a Chiasso. Il motivo sarebbe da ricercare nel terribile incidente capitatole nel 2006, quando la donna venne trovata nel giardino sotto il balcone del suo appartamento al terzo piano. La Polizia concluse che si era trattato di un tentativo di suicidio, ma Bianchi, che ha chiesto di riaprire l'inchiesta, insiste sull'ipotesi di una aggressione a scopo sessuale. "Monica è spaventata quando dorme nell'appartamento, si agita, urla" ha spiegato Bianchi. "Quante volte la notte ho dovuto portarla via per non svegliare tutto il palazzo. Dobbiamo cambiare casa, ma non è facile in questa situazione."
Ora Monica e Andrea dovranno cambiare per forza. Verso l'Italia e senza assegni per grandi invalidi. Il 18 novembre scorso il Tribunale delle assicurazioni ha infatti respinto il loro ennesimo ricorso.
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