Ticino
Chiasso, dalla chiusura di una piscina all’altra
Immagine CdT/Maffi
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Redazione
3 anni fa
Il Centro balneare di Chiasso sta facendo i conti con questo problema da ormai inizio luglio, quando l’azienda Acqua, Gas ed Elettricità (AGE) di Chiasso aveva segnalato al Comune di Vacallo un piccola contaminazione

Se qualche settimana fa la piscina riservata ai bambini del centro balneare di Chiasso era stata chiusa in via precauzionale – riaperta in oggi – a causa di una contaminazione da cloro (la cui colpa era ricaduta sulla piscinetta stessa), oggi è toccato alla vasca quadrata. Lo riferisce il Corriere del Ticino. Un’ipotesi smentita in seguito. In ogni caso, la vasca ha dovuto venir svuotata e sono in corso degli accertamenti, ma l’acqua rimane potabile.

Problemi da inizio luglio
Il Centro balneare di Chiasso sta facendo i conti con questo problema da ormai inizio luglio, quando l’azienda Acqua, Gas ed Elettricità (AGE) di Chiasso aveva segnalato al Comune di Vacallo un piccola contaminazione. Sostanzialmente, l’acquedotto comunale di Vacallo prende l’acqua da una falda che si trova esattamente sotto il sedime delle piscine comunali della cittadina. Da un controllo era poi emersa la presenza di cloro nell’acqua di Vacallo. Proprio per questo motivo, a titolo precauzionale, qualche settimana fa, come detto, la piscina riservata ai più piccoli era stata chiusa. Oggi, però, il problema è tornato: “Abbiamo chiuso la piscina quadrata perché sono state trovate tracce di cloro nell’acquedotto di Vacallo, l’acqua è ancora potabile, ma dobbiamo capire da dove arriva la perdita”, rivela il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni al CdT, aggiungendo che “vogliamo evitare la chiusura totale della piscina, quindi giocoforza dobbiamo procedere con cautela e per esclusione”. Da dove arriva, quindi, il problema? Domanda a cui il sindaco spera presto di avere una risposta, soprattutto per coloro che non possono andare via in vacanza e sfruttano tanto le piscine pubbliche.

Controlli odierni
Oggi sono stati effettuati dei controlli anche alle tubature più vicine all’acquedotto di Vacallo. “Abbiamo visto che se non interveniamo subito la situazione può peggiorare, e non è il caso”, conclude Arrigoni. Dal canto suo, il sindaco di Vacallo Marco Rizza parla chiaro: “Si pensava d’aver identificato il problema nella piscina dei bambini, ma se fosse stato così i valori inquinanti sarebbero diminuiti. Invece sono aumentati, motivo per cui hanno dovuto chiudere la piscina quadrata”. Il vicedirettore dell’AGE, Michele Tadè, ha fornito al CdT una descrizione più tecnica di quanto accaduto. Quel che è certo è che il problema che si è presentato alle piscine comunali non è nuovo: “Non si sta andando per esclusione, ma si mira alle installazioni che si ritengono possano avere problemi”, spiega, “e visto che la piscina olimpionica non ne ha mai avuti, il cerchio si restringe. Questo problema succede da anni e ogni volta si localizza nella zona delle due piscine, quella quadrata e quella per i bambini”. Quali le soluzioni per sistemare una volta per tutte questa situazione? Per Tadè “Le installazioni sono datate, andrebbe pensata una sistemazione generale dell’impianto per mettere al sicuro la situazione”.

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