Scuola
Chiasso avrà il suo centro del tessile
Redazione
un anno fa
Il Parlamento ha approvato il credito e l'autorizzazione alla spesa per la realizzazione del centro, che riunirà sotto un unico tetto le due scuole attualmente esistenti in Ticino nel settore della moda.

Chiasso accoglierà la nuova sede del Centro professionale tecnico del settore tessile. Con 62 sì, 7 no e 8 astenuti, questo pomeriggio il Gran Consiglio ha approvato il credito netto di 51’251'000 franchi e l'autorizzazione alla spesa di 59'842'000 franchi per la realizzazione della scuola e di un annesso Park&Rail. L'apertura del nuovo centro è prevista nel 2028. La struttura riunirà sotto un unico tetto le attuali Scuola d'arti e mestieri della sartoria e la Scuola specializzata superiore di abbigliamento e design della moda, oggi rispettivamente a Biasca e Viganello.

"Aziende disinteressate"

Nonostante un'approvazione che non ha incontrato grossi ostacoli, soprattutto dalla sinistra si è levata qualche voce critica non tanto sul progetto, ma piuttosto sulla formazione nel settore della moda. "Non è presente in quella scuola la possibilità di seguire percorsi di apprendistato", ha osservato Fabrizio Sirica (Ps). Questo perché, secondo il deputato socialista, "non ci sono disponibilità da parte delle aziende. In un settore che vanta 4'150 posti di lavoro, anche in settori in cui potremmo integrare questi potenziali apprendisti, mal si comprende l'indisponibilità da parte del settore economico ad assumere e formare qualche decina di apprendisti all’anno".

"Non sono scuole di serie B"

La direttrice del Decs Marina Carobbio ha voluto smentire le critiche di mancanza di sbocchi lavorativi nel settore della moda. "Ci sono varie allieve e allievi che dopo l’ottenimento dell’Afc e della maturità specializzata continuano gli studi presso scuole specializzate superiori. Questa realtà contrasta con quanto letto e sentito qualche volta su queste scuole, considerate di Serie B". Secondo Carobbio, "per la Scuola di arti e mestieri della sartoria di Biasca c’è addirittura chi ha parlato di 'scuola sociale'. Può darsi che ci siano giovani che intraprendono la formazione biennale o triennale in questo ramo perché ancora incerti sul loro futuro, ma vi assicuro che molte e molti di loro hanno le idee in chiaro. Vorrei che non si parlasse più di scuole di serie B".

Precisazioni sui costi

Durante il dibattito, qualche dubbio è stato sollevato pure sulla crescita del costo dell'opera, passato da poco più di 30 milioni a circa 60 milioni. Il direttore del Dfe Christian Vitta ha però voluto precisare che "l'investimento permetterà un aumento della capienza del Park&Rail attuale, con la messa a disposizione di 150 nuovi stalli, di cui 75 di proprietà del Cantone che incasserà quindi i relativi introiti. È importante sottolinearlo perché non è la scuola da sola a costare circa 60 milioni, ma la scuola assieme all’autosilo Park&Rail".