
“Ci tengo a precisare una cosa: Chiasso è una città accogliente e cosmopolita. Lo è sempre stata e sempre lo sarà”. Parole di Elena Merlini, vicepresidente della Commissione di quartiere Chiasso Centro, che ai microfoni di Ticinonews ha però spiegato che “c’è stato manifestato un certo malumore da parte della popolazione”. La Commissione ha infatti lanciato un appello, all’unanimità e senza differenze di partito: secondo Merlini, la situazione legata ai migranti sarebbe ormai insostenibile, caratterizzata da furti, risse e turbamenti della quiete pubblica. Motivo per cui la Commissione ha scritto al Municipio, supportata dai presidenti delle altre Commissioni di quartiere.
L’appello
“La situazione sta degenerando in modo assai preoccupante”, si legge nella lettera. “Vi sono chiassesi che non escono di casa se non accompagnati, commercianti che subiscono furti, genitori che non possono più portare i bambini ai parchi giochi, spazi di incontro preclusi agli abitanti. Oggi la situazione a Chiasso è manifestamente insostenibile. La gente ha paura. Ed è una paura purtroppo fondata”. Chiasso sembra essere diventato il Bronx. “Ci sono porzioni della popolazione che non vanno nemmeno più agli eventi perché sono persone sole, e quindi hanno paura a rientrare a casa la sera”, ci dice sempre Merlini. “Il problema di fondo è il numero: 600 migranti sono tanti paragonati a un bacino piccolo come Chiasso, che ha circa una popolazione di 7mila abitanti”. Merlini prosegue dicendo che ci sono dei Comuni e dei Cantoni “che addirittura non ne hanno”.
Questione ridistribuzione: “Questa volta c’è la voce del popolo”
Quella della ridistribuzione dei migranti sul territorio svizzero è una richiesta più volte avanzata dalla politica ticinese e di Chiasso. Nella lettera della Commissione di quartiere si chiede un incontro con il Dipartimento delle istituzioni e con la SEM, ma è aperto alle Commissioni di quartiere. Incontri con Gobbi e con la SEM, tuttavia, ce ne sono già stati parecchi, perché questo dovrebbe essere diverso? “Perché questa volta è la voce del popolo”. Da noi raggiunta, la capodicastero sicurezza Sonia Colombo Regazzoni ci fa sapere che da inizio anno a ieri (4 ottobre) la Polizia comunale è intervenuta 490 volte per episodi riguardanti migranti. Sulla lettera ha preferito però non esprimersi, attendendo la discussione in Municipio. “C’è però la nostra comprensione”, ci ha detto. Da settimane l’Esecutivo sta infatti insistendo sul tema. “Questa lettera non vuole essere un assist al Municipio, perché sappiamo che sta facendo un lavoro eccellente ed è alla ricerca di soluzioni per la città”, afferma Merlini, la quale ci ha spiegato che la lettera non era stata concordata con l’Esecutivo, “ma è stato un segnale che abbiamo voluto mandare”.
Parola ai migranti
Abbiamo poi provato a coinvolgere i diretti interessati: alcuni migranti dicono di non avere mai sentito parlare di questi episodi e c’è anche chi ha accettato di parlare davanti alla telecamera, come Wasenga, richiedente l’asilo dell’Angola. “Sono qui a Chiasso e in Svizzera da tre settimane. Ancora non ho sentito nulla di queste cose, ma se fosse vero, sì, credo che le autorità debbano agire”. Un altro asilante ha invece confermato gli episodi, dicendoci che “ne ho sentito parlare molto. Una volta ho anche visto un servizio tv svizzero che diceva queste cose su di noi. Alcuni effettivamente lo fanno e la popolazione ne ha abbastanza. Ma non va bene, non va bene compiere questi atti. Per noi, è pure una brutta immagine”.