Ticino
“Chi sta in basso non capisce questo problema”
Immagine Ticinonews
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Daniele Coroneo
2 anni fa
L’attacco di tre lupi alle pecore di un allevatore di Cerentino riapre il tema della presenza sul nostro territorio di questo predatore, mentre alcuni contadini valutano un riorientamento della loro attività

È un incontro inaspettato quello vissuto mercoledì mattina, intorno alle 7, da un allevatore di Cerentino, in Val Rovana. Allertato dal belare delle sue pecore, l’uomo è uscito di casa, imbattendosi in tre lupi che si sono dileguati alla sua vista. Prima di scappare, i predatori sono riusciti a uccidere una pecora e a ferire gravemente tre agnellini, che sono stati in seguito soppressi.

Lettera per Bellinzona
L’episodio ha riacceso i riflettori sul tema della presenza del lupo in Ticino: il Patriziato e il Comune della vicina Campo Vallemaggia, più volte teatro di attacchi di lupi a bestiame, hanno quindi deciso di scrivere al Dipartimento del territorio (Dt). “Dal Cantone vogliamo capire come agire”, commenta ai nostri microfoni un esasperato Marzio Coppini, membro del Patriziato di Campo Vallemaggia e presidente della Società agricola valmaggese. “Oltre alle nostre attività agricole, il lupo può disturbare anche il settore del turismo. Questi lupi così vicini alle case e all’uomo possono spaventare gli escursionisti o costituire un vero e proprio pericolo”.

I dati
Secondo le cifre fornite dal Dt, nel 2021 il lupo in Ticino è stato autore di undici attacchi registrati, per un totale di una quarantina di capi predati fra pecore e capre. “In sette casi – scrive il Dipartimento – gli animali non erano protetti e in un caso non erano oggettivamente proteggibili”.

Riorientamento
Dal 2016 il Cantone ha predisposto un sistema che avvisa gli allevatori, via SMS, della presenza di un lupo in zona. Nel settore ci si interroga tuttavia sulla reale efficacia di questo strumento. Intanto, alcuni allevatori stanno valutando un riorientamento della loro attività: “Degli alpigiani mi hanno detto che avrebbero provato a continuare con l’allevamento delle capre, ma se subisco ancora delle predazioni, mantengo solo le mucche”.

“Persone che restano in basso”
Quello del lupo è un problema che preoccupa gli allevatori del Distretto di Vallemaggia (e non solo), già confrontati a una siccità che mette in pericolo la produzione di foraggio, anche nella vicina Italia, da dove a volte gli allevatori ticinesi acquistano fieno. Secondo Coppini, chi difende a spada tratta la presenza del lupo sulle montagne ticinesi non sempre comprende la realtà di chi è confrontato agli attacchi di questo predatore: “È la posizione di persone che restano in basso, di persone che non hanno idea della vita in montagna”.

Fra soldi e affetto
Lo scorso settembre, le capre presenti su un’alpe dello stesso Coppini sono state vittima di un attacco: “Il lupo della zona dell’Alpe Salei e di Spruga (Valle Onsernone, ndr) è arrivato fin sulla mia alpe, predando sei delle mie capre. Abbiamo dovuto cercarle e fare una constatazione ufficiale con il guardiacaccia. Il problema è finanziario, ma anche sentimentale: noi ci affezioniamo ai nostri animali”.

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