
Che fine ha fatto Giorgio Giudici? A Lugano, se lo chiedono in molti. Se lo sono domandati ieri i giornalisti, quando il sindaco Marco Borradori ha fatto il punto sulla disastrata situazione finanziaria della città. Perché dell’uomo che per quasi trent’anni ha guidato l’esecutivo cittadino, dalle parti di palazzo civico, non c’era neppure l’ombra. Non c’era nonostante sembra gli fosse stato chiesto di partecipare. Motivi di lavoro forse, personali magari, o chissà, forse semplicemente potrebbe aver prevalso la volontà di sottrarsi alle inevitabili domande. Del resto, come si potrebbe non domandare all’ex sindaco se davvero non ci si era accorti prima del baratro verso il quale si stava tranquillamente veleggiando? Come si potrebbe non chiedere conto al rappresentante del vecchio esecutivo dei progetti da centinaia di milioni presentati solo qualche mese fa? Non si può. Giudici lo sa e il silenzio è assordante.Così la domanda rimane sempre quella: che fine ha fatto Giorgio Giudici? Se lo chiedono quelli che siedono nei consigli d’amministrazione dei quali fa parte. Ma soprattutto, la domanda è sulla bocca di molti colleghi di partito. Le voci lo danno come totalmente assente, nelle riunioni di gruppo, dal 14 aprile, non si è più visto. E così, i beninformati raccontano come il malcontento cominci a serpeggiare. Anche perché, pare, che in Municipio, il vicesindaco liberale spesso e volentieri si schieri dalla parte degli ex avversari leghisti. A questo punto, si mormora in casa PLR, sarebbe meglio lasciasse: un Michele Bertini in Municipio, sarebbe sicuramente meno problematico. Peccato, che sempre secondo i soliti beninformati, Giudici, di mollare, non ne ha la minima voglia. Soprattutto ora: quando a grandi passi per il Municipio si avvicina l’ora delle scelte. Dove investire e dove tagliare, se aumentare le imposte oppure no. Una partita che si giocherà fino all’ultimo, e Giudici in quel campo ci vuole essere. Una partita che si disputerà anche e soprattutto in casa leghista. Il movimento questa volta, per la prima senza la guida del nano, dovrà saper mediare tra l’anima di lotta rappresentata da Lorenzo Quadri e quella di Governo di Borradori e Foletti. Tra chi, per fare un esempio, ritiene che un’ecotassa potrebbe portare in cassa diversi milioni e chi invece neppure vuol sentir parlare di quello che considera un ennesimo balzello. I nodi prima o poi verranno al pettine. Forse scopriremo anche che fine ha fatto Giorgio Giudici.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata