C'è una firma ben nota alle nostre latitudini oggi nella rubrica delle opinioni dei lettori de "Il Fatto Quotidiano", il giornale italiano che più di tutti ha fatto campagna contro la riforma costituzionale voluta da Matteo Renzi.

È quella del deputato leventinese Franco Celio, che si rivolge direttamente al direttore Marco Travaglio per chiedergli, ora che il popolo ha bocciato la riforma, di lasciar perdere il premier dimissionario.

"Caro Travaglio, sono un insegnante svizzero in pensione, molto interessato alla politica italiana" esordisce il deputato liberale radicale. "Se posso permettermi di dare un consiglio, le direi: non perda più altro tempo a occuparsi di un personaggio come Renzi."

"L'impegno civile contro la "schiforma" costituzionale era doveroso e meritorio, ma ora basta" prosegue Celio. "Renzi è uno di quei personaggi che a un certo momento riescono a mettersi al centro della scena e a dare l'impressione che tutto ruoti attorno a loro, ma che poi scompaiono senza lasciare traccia. Chi si ricorda ancora ad esempio di Pella o di Tambroni? Eppure furono a capo del governo in situazioni ben più serie delle attuali¨"

"Tutto lascia prevedere che di Renzi nei libri di storia resterà solo qualche nota a pie' di pagina" conclude Celio. "Tutt'al più entreranno nel vocabolario espressioni come "matteorenzi", col significato di bugiardo, sbruffone o simili, o "renzismo", come sinonimo di ciarlataneria inconcludente."

Firmato: Franco Celio, Ambrì, Svizzera.

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