
Il 37% dei giovani svizzeri tra i 15 e i 19 anni ha avuto problemi di salute mentale, tre su dieci non parlano delle proprie difficoltà e la salute mentale è la prima causa di ricovero tra i giovani. "È sinonimo di una società che non sta bene. Questo genera innumerevoli problemi a livello economico, sociale e sanitario". A parlare è Giovanna Pedroni, dottoranda in salute pubblica e segretaria dei Giovani del Centro. La sezione giovanile del partito non esita a parlare di "pandemia di salute mentale" e ora vuole rispondere con una strategia cantonale di prevenzione, diventata oggetto di una mozione in Gran Consiglio.
La campagna
La salute mentale è uno stato di benessere in cui l’individuo può realizzarsi e affrontare serenamente il normale stress della vita. Per sostenerla, i Giovani del Centro propongono di agire nella scuola dell’obbligo, con una formazione apposita per i docenti e lezioni agli alunni su come gestire il disagio. La prevenzione passerebbe poi, tra le altre cose, anche da spot e cartelloni pubblicitari, contenuti social e dalla collaborazione con influencer.
Ampio
L'approccio è molto vasto. Così facendo, alla fine non si rischia di non ottenere nulla? "Chiaramente servirà del tempo ed effetti positivi non si vedranno domani mattina", risponde Pedroni a Ticinonews. La segretaria dei Giovani centristi sottolinea comunque l'importanza di fare "prevenzione su tutti e non solo sulle singole persone confrontate al problema".
Solo il Centro
I Giovani del Centro assicurano che la campagna non graverebbe eccessivamente sulle finanze cantonali. Le numerose proposte sono confluite in una mozione del granconsigliere Alessio Ghisla, unico firmatario. La sezione giovanile dell'ex Ppd ha preferito non coinvolgere altre forze politiche nella presentazione del testo. Ghisla auspica di trovare le convergenze necessarie in Gran Consiglio e ai nostri microfoni chiosa: "Speriamo di riuscire a iniziare con qualcosa della campagna già a partire dall'anno scolastico 2026-2027".