Ticino
C'è posta per Beltraminelli
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Redazione
9 anni fa
Un gruppo di studenti in medicina e medici ticinesi chiede rassicurazioni su un eventuale raddoppio del Gottardo

Diversi studenti ticinesi in medicina e giovani medici hanno inviato oggi una lettera aperta al direttore del Dipartimento socialità e sanità (DSS) Paolo Beltraminelli.

Una lettera intrisa di preoccupazioni legate sulle conseguenze che potrebbe portare sul medio-lungo termine un secondo tunnel stradale al Gottardo.

I firmatari della lettera chiedono un riscontro da parte del direttore del DSS "al fine di tranquillizzare questi animi inquieti riguardo alla qualità di vita (salute, mobilità, etc.) di cui potranno godere le prossime generazioni."

Ecco qui di seguito il testo della lettera:

"Egregio Direttore del Dipartimento della sanità e della socialità,

Siamo giovani medici e studenti in medicina ticinesi con a cuore il benessere odierno e futuro della popolazione. Il ruolo del medico è quello di curare la salute delle persone, e questo anche preventivamente. Ci dichiariamo pertanto fortemente preoccupati dalla piega che sta prendendo la discussione in merito al “risanamento” della galleria autostradale del San Gottardo. Le argomentazioni così fitte e complesse sulla costituzionalità, sulla fattibilità e sui costi delle varianti sono certamente importanti, ma in tutto questo la salute delle persone quanto viene considerata? Non vogliamo che i politici e la popolazione ticinese perdano di vista il bene unico e prioritario che dovrebbe essere al centro della discussione: la vivibilità e la salute nel nostro Cantone. Il Sottoceneri, e in particolare il Mendrisiotto, è una delle zone maggiormente assoggettate ad alti livelli di polveri fini e di fuliggine in inverno e d’ozono in estate. Si pensi solo al fatto che il Sottoceneri è sottoposto a un carico di PM10 (polveri fini) superiore del 50% alla media nazionale. Questi tassi sono dovuti in primo luogo all’ingente traffico stradale. Oltre a ciò, anche la popolazione delle valli alpine soffre l‘inquinamento atmosferico, come dimostrato da uno studio svolto ad Erstfeld dallo Swiss TPH (Istituto tropicale e di sanità pubblica), che ha constatato un rischio nettamente maggiore di sviluppare malattie respiratorie per chi vive in prossimità dell’autostrada. L’A2 attraversa il Ticino da Nord a Sud come una colonna vertebrale, e così gran parte delle regioni è coinvolta direttamente dall’inquinamento da smog.

Le polveri fini colpiscono soprattutto il sistema respiratorio e quello cardiocircolatorio, aumentando le crisi asmatiche, le bronchiti nei bambini, le esacerbazioni della bronchite cronica, i tumori broncopolmonari, gli infarti cardiaci, le aritmie cardiache, l’ipertensione e gli ictus cerebrali. Inoltre, è ipotizzato anche un loro ruolo nello sviluppo della demenza senile e di ritardi nella crescita intrauterina. Preoccupante è anche il fatto che, nonostante la Svizzera italiana sia la regione con il minor tasso di fumatori, in Ticino l’incidenza dei tumori polmonari tra gli uomini sia tra le più elevate in Svizzera. Ricordiamo che il tumore polmonare è uno dei tumori che causano il numero più elevato di decessi, il 23% dei decessi per tumore, il primo per causa per gli uomini e il secondo per le donne (dopo il tumore al seno).

Un fattore che al giorno d’oggi parlando di salute assume sempre più importanza sono i costi, e in particolare il continuo aumento dei premi delle casse malati. Secondo l’UFAM (Ufficio federale dell’ambiente) ogni anno in Svizzera l‘inquinamento genera spese per oltre 5 miliardi di franchi. Se tutta la popolazione svizzera fosse esposta alle concentrazioni di PM10 riscontrabili nel Sottoceneri (30 μg/m3) i costi attribuiti all’inquinamento atmosferico lieviterebbero a circa 9,2 miliardi di franchi! Appare quindi chiaro come l’inquinamento non solo generi danni alla salute della popolazione, ma anche alle finanze (private e pubbliche).

Risulta dunque logico il nostro impegno per un ambiente più sano e pulito, con il quale garantire oltre alla salvezza della natura anche il benessere della salute. Un secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo porterà prima o poi a un aumento del traffico; siamo infatti molto scettici sulla promessa sul mantenimento di un’unica corsia transitabile per direzione, come lo sono d’altronde i 2/3 della popolazione, secondo un sondaggio condotto dall’istituto LINK. In caso di Raddoppio attireremmo più traffico sull’asse del Gottardo. Avvalendosi dell’art. 32 dell’Accordo sui trasporti terrestri, l’UE potrà reclamare l’apertura delle quattro corsie di scorrimento in base al principio della non introduzione di limitazioni quantitative unilaterali. Uno studio dimostra che almeno 680mila camion all’anno avrebbero interesse ad optare per il Gottardo in caso di un suo potenziamento. Gli esperti prevedono una riduzione del traffico del 30% al Brennero e un suo spostamento sull’asse del Gottardo. Con l’inevitabile aumento del traffico aumenterebbero anche i problemi di salute lungo tutto l’asse autostradale, prospettiva alla quale ci opponiamo senza se e senza ma.

È nostro dovere, in quanto giovani e in quanto responsabili della cura della salute, prendere posizione sulla questione del Gottardo e chiedere alla popolazione di esprimere un chiaro no al raddoppio. Un chiaro no per il bene dell’ambiente e della popolazione. Un chiaro no perché sulla salute non devono esistere compromessi!

Ci auguriamo che il direttore del DSS condivida le nostre considerazioni, le nostre preoccupazioni e si impegni per il bene della salute e della qualità di vita della popolazione ticinese.

Voglia gradire, signor Direttore, l’espressione della nostra stima."

Seguono le firme di:

Lydia Joray, studentessa in medicina, Università di Basilea

Ambra Zanini, studentessa in medicina, Università di Friborgo

Luca Pellegrini, studente in medicina, Università di Friborgo

Matteo Zoia, studente in scienze biomedicali, Università di Losanna

Ricardo Pereira Mestre. Medico, Direttore sanitario Santa Lucia, Consigliere comunale Mendrisio

Alessandro Ostini, medico assistente, già Presidente ASTIM

Luca Jermini, studente in medicina, Università di Basilea

Martina Bontognali, studentessa in medicina, Università di Basilea

Chiara Christe, studentessa in medicina, Università di Losanna

Andrea Erba, studente in medicina, Università di Basilea

Giulia Frigerio, studentessa in medicina, Università di Friborgo

Thierry Preda, studente in medicina, Università di Basilea

Sofia Flores Borsari, studentessa in medicina, Università di Losanna

Enea Ghielmini, medico assistente, CHUV

Filippo Cattalani, studente in scienze biomedicali, Università di Friborgo

Matthias Glutz, studente in medicina, Università di Zurigo

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