
Spunta un nuovo contratto collettivo con stipendi inferiori al salario minimo. Questa volta, però, il documento non è stato firmato da TiSin, ma da Unia e Ocst, proprio le organizzazioni che hanno denunciato le pratiche contrattuali del sindacato di Nando Ceruso.
Le accuse di Ceruso a Matrioska
Martedì scorso, nella puntata di Matrioska, Ceruso aveva rispedito le accuse al mittente, citando contratti – senza mai specificare quali – firmati dai due sindacati storici e che prevedono condizioni salariali inferiori ai livelli minimi previsti dalla nuova legge.
Ccl firmato lo scorso gennaio
Il contratto in questione – rivela Liberatv – è stato siglato con Ticinomoda, che riunisce importanti aziende del settore attive in Ticino, dalla Luxury Goods alla Hugo Boss. Il documento è stato firmato il 28 gennaio di quest’anno e proroga fino al 2026 la convenzione in vigore dal 2017, stabilendo paghe orarie che partono dai 15,20 franchi per il 2021, per crescere di quaranta centesimi all’ora nel 2022 e salire progressivamente fino a 16,20 e 16,80 nel 2023 e 2024, e a 17,50 e 18,23 nei due anni successivi. La legge prevede un salario minimo compreso in una forchetta fra i 19 e 19,50 franchi orari. Il Ccl è pubblicato anche sul sito di Ticinomoda.
“Mai più ccl di questo tipo”
A Matrioska, Giorgio Gargantini (Unia) non aveva negato l’esistenza di contratti da loro firmati con retribuzioni inferiori al salario minimo. “Mi riferivo proprio a questo”, ha dichiarato Gargantini, raggiunto da Liberatv. Questo accordo, conclude il sindacalista di Unia, “prevede infatti aumenti progressivi di anno in anno. Ho però anche detto che non avremmo più firmato contratti collettivi di questo tipo. E così sarà”.
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