Ticino
Catasto del rumore, in arrivo nuovi progetti
Catasto del rumore, in arrivo nuovi progetti
Catasto del rumore, in arrivo nuovi progetti
Redazione
8 anni fa
Il DT li presenterà in un incontro con 19 comuni del Luganese il prossimo 6 luglio

Nell’ambito del proseguimento dei lavori per l’allestimento dei catasti del rumore stradale, sono stati elaborati altri 21 progetti, che si aggiungono a quelli presentati negli incontri informativi svolti il 10 gennaio 2017 per i Comuni del Mendrisiotto (20 progetti) e il 16 marzo 2017 per i Comuni del Bellinzonese e Locarnese (31 progetti).

Questi ulteriori progetti di catasto del rumore stradale saranno presentati ufficialmente il 6 luglio 2017 ai 19 Comuni dell’agglomerato del Luganese (Agno, Bedano, Bioggio, Cadempino, Caslano, Croglio, Gravesano, Lamone, Lugano (sezione Breganzona), Magliaso, Manno, Mezzovico-Vira, Monteceneri (sezioni Rivera, Bironico e Sigirino), Monteggio, Muzzano, Ponte Tresa, Pura, Torricella-Taverne e Vezia). Nel corso del 2017 seguirà un successivo incontro informativo per i restanti Comuni dell’agglomerato del Luganese. Complessivamente si prevede l’elaborazione di 108 progetti per 77 Comuni interessati.

"Il traffico stradale è la fonte principale di rumore in Ticino e può essere molesta" si legge in una nota del Dipartimento del Territorio. "Recenti stime indicano che poco più del 30% della popolazione è esposto ad immissioni foniche, riconducibili alle strade cantonali e comunali, superiori ai valori limite stabiliti dall’Ordinanza federale contro l’inquinamento fonico (OIF). Quasi 350 chilometri di strade cantonali e circa 70 chilometri di strade comunali necessitano di un risanamento fonico".

"Per determinare lo stato acustico attuale e procedere con i risanamenti fonici delle strade è indispensabile disporre di un catasto del rumore stradale che permetta di definire indettaglio la situazione fonica all’interno delle località" si continua a leggere. "Per le strade cantonali e comunali tale competenza spetta al Cantone, che si avvale, laddove necessario, della collaborazione dei Comuni".

"Visto il termine del 31 marzo 2018, stabilito dall’OIF, per eseguire il risanamento fonico delle strade cantonali e comunali, il Dipartimento del territorio sta portando avanti unastrategia che ha permesso di accelerare con i lavori per l’allestimento del catasto del rumore stradale e, parallelamente, dei progetti di risanamento fonico su tutto il territoriocantonale".

"Il catasto del rumore stradale rappresenta una sorta di “fotografia acustica” che mostra l’inquinamento fonico all’interno delle località e rappresenta il punto di partenza, da unlato per studiare i risanamenti a livello tecnico tramite l’adozione di provvedimenti alla fonte (moderazione del traffico, pavimentazioni fonoassorbenti, riduzione della velocità) osulla via di propagazione del rumore (ripari fonici), dall’altro per valutarne gli effetti reali".

"Il catasto determina le immissioni per ogni piano di ciascun edificio presso le finestre dei locali sensibili al rumore, in altre parole quelli destinati al soggiorno prolungato di persone. Attraverso questo strumento è dunque possibile stabilire il numero di abitanti e di costruzioni esposte a immissioni superiori ai limiti fissati dall’OIF e, di conseguenza, il grado di gravità di ogni singola situazione".

"Si rammenta che per la progettazione e l’esecuzione dei provvedimenti previsti di risanamento fonico per le strade cantonali (escluse le strade cantonali principali) e per quelle comunali, la Confederazione riconosce ai Cantoni un sussidio conformemente all’art. 50 lettera b della Legge federale sulla protezione dell’ambiente (LPAmb). Tali contributi sono concessi nell’ambito di accordi programmatici (AP) quadriennali stipulati tra il Canton Ticino e la Confederazione per il risanamento fonico delle “altre strade”. I sussidi federali per il risanamento delle strade cantonali principali (art. 50 lettera a della LPAmb) sono invece integrati nei contributi globali concessi ai Cantoni secondo la Legge federale del 22 marzo 1985 concernente l’utilizzazione dell’imposta sugli oli minerali a destinazione vincolata (LUMin)".

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