
Il "buco" finanziario nella gestione dei castelli di Bellinzona è iniziato nel 2010 aggravandosi cinque anni più tardi. Rispondendo all'interrogazione della granconsigliera della Lega dei ticinesi Leila Guscio, il Consiglio di Stato ha fatto la genesi della perdita di 580'000 franchi.
Il Governo ha annunciato che dal 1. gennaio 2020 inizierà una nuova era per i manieri cittadini. Non soltanto verrà concretizzato il progetto di valorizzazione, ma cambierà il modo di gestire i fortilizi, di proprietà del Cantone ma affidati alla responsabilità dell'Organizzazione turistica regionale del Bellinzonese e Alto Ticino (OTR).
Quattro pagine di risposta alle undici domande della deputata. Il Governo si è dimostrato trasparente su una questione che ha creato non poco imbarazzo non solo a Palazzo delle Orsoline ma anche nella sede del Municipio della Turrita. Il disavanzo, come riportato dal Corriere del Ticino, è dovuto a cinque precise cause. La prima è il costo straordinario di 100'000 franchi relativo a "prestazioni precedenti riconosciute nel 2010" all'allora Ente turistico Bellinzona e valli.
La seconda, per lo stesso importo, è da ricondurre ai maggiori costi (in particolare per il personale) legati all'apertura prolungata dei castelli tra il 2015 e il 2017; decisione presa dall'OTR, fa notare il Consiglio di Stato. Si sono poi aggiunte le perdite generate dalle "attività espositive", nello stesso periodo, per 145'000 franchi. Anche in questo caso il compito di stilare un preventivo e di monitorare l'andamento delle mostre spettava all'OTR, in particolare "all'allora direttore".
Gli ultimi due motivi della perdita sono gli ammortamenti straordinari sulla sostanza fissa di 65'000 franchi eseguiti l'anno scorso e l'accantonamento di 170'000 franchi per imposte "sul mandato di gestione dei castelli per gli anni 2013-2017" su decisione dell'Amministrazione federale delle contribuzioni.
È questa la voce che è stata contestata dall'Organizzazione turistica regionale, la quale ritiene che il contributo cantonale annuo di circa 540'000 franchi per il periodo 2013-2017 (oggetto da parte di Berna di un avviso di tassazione retroattiva) "non possa essere considerato alla stregua di cifra d'affari imponibile, in quanto sussidio destinato alla copertura del deficit della gestione dei castelli". Se il ricorso dovesse venire accolto il "buco" complessivo si ridurrebbe a 410'000 franchi.
Maggiori dettagli nell'edizione odierna del Corriere del Ticino
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