
Sarà un 2017 amaro per il Ticino a livello di premi per la cassa malati.: se in Svizzera l’aumento medio sarà del 4,5%, il nostro Cantone si troverà confrontato con un’impennata del 5,7%. La notizia, confermata in mattinata dall’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), ha immancabilmente scatenato una serie di reazioni indignate.
Il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Paolo Beltraminelli ha commentato l’aumento evidenziando l’insoddisfazione delle autorità cantonali (vedi articolo suggerito), mentre voci ben più polemiche si sono invece levate dal mondo politico ticinese.
La consigliera nazionale socialista Marina Carobbio ha invocato un tetto massimo ai premi, limitati “al 10% del reddito disponibile delle economie domestiche”.
Non è inoltre mancata una stoccata agli oppositori della cassa malati pubblica: “E smettiamola di credere a quelli che ci raccontano che ci vogliono più mercato e più profitti in ambito sanitario, che hanno raccontato che è meglio avere più casse in concorrenza tra loro che un’assicurazione malattia pubblica - ha scritto la consigliera nazionale su Facebook - Per frenare l’aumento dei costi e l’esplosione dei premi ci vuole un ruolo più forte dei poteri pubblici per controllare l’offerta e i costi”.
Una presa di posizione in favore della cassa malati pubblica ripresa anche dal deputato PPD Giorgio Fonio: “Chi oggi si lamenta deve chiedersi cosa votò il 28 settembre 2014 (quando l’iniziativa “Per una cassa malati pubblica” era stata bocciata con il no di quasi il 62% dei votanti e di 22 cantoni su 26, ndr).
Per il deputato socialista Henrik Bang una cassa malati pubblica non ridurrebbe automaticamente i premi: "Ma almeno non sarebbero aumentati - ha commentato - Chi paga a suon di milioni gli oltre 60 Consigli di amministrazione? Gli oltre 60 direttori? E gli innumerevoli call center esteri che ti chiamano ad ogni ora?".
Anche la deputata socialista Lisa Bosia Mirra fa eco ai colleghi: "Era il 2014, occasione mancata, e adèss, tutti a lamentarsi!"
Il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri è lapidario: "Inaudito, ed è ancora peggio del previsto! I ticinesi da 20 anni pagano premi di cassa malati 'pompati' ed hanno ricevuto, quale risarcimento, le briciole".
"Adesso invece di premi che diminuiscono (per compensare quanto pagato di troppo in passato) o che almeno restano uguali, ci becchiamo un aumento addirittura al di sopra della media nazionale: 5,7% invece del 4.5%! - ha rincarato - Grazie, compagno Berset!"
Del resto, se si rifiuta la cassa malati pubblica, se si lascia che i cassamalatari abbiano uno strapotere nella fissazione dei premi di cassa malati, e se si eleggono a Berna i lobbisti dei cassamalatari, non è che ci si possa aspettare granché... Altro che la fanfaluca della 'concorrenza tra assicuratori che tiene bassi i premi'! E' come credere a Gesù Bambino", ha concluso.
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