
“Non abbiamo mai segnalato nulla alla Polizia. Se qualcuno l'ha fatto è qualcosa di assolutamente arbitrario. Voler riaprire questa vicenda è diffamazione». È quanto ha dichiarato Mario Vicari in un articolo pubblicato da Tio e 20Minuti lo scorso 18 febbraio che trattava le presunte molestie che sarebbero avvenute per anni all’interno dell’associazione Unitas, che si occupa di persone cieche e ipovedenti della Svizzera italiana. Ora sulla vicenda la deputata dei Verdi Claudia Crivelli Barella chiede maggiori lumi in un’interrogazione al Consiglio di Stato.
“Le molestie non sono presunte”
Secondo la deputata dei Verdi, l’affermazione del presidente lascia intendere che le molestie non siano presunte, altrimenti non si spiegherebbero i provvedimenti citati da Vicari. Crivelli Barella ritiene infatti ovvio che se non c’è molestia allora non ci sono nemmeno provvedimenti da prendere.
Finanziamenti cantonali
Come altre associazioni pubbliche, anche Unitas beneficia di finanziamenti cantonali e, si legge nell’interrogazione “è evidente che chi opera in un’associazione finanziata dal cantone deve avere quel comportamento irreprensibile che legittimamente ci si aspetta in un ambiente protetto”.
La deputata dei Verdi Crivelli Barella, assieme ad altri colleghi di partito*, chiede al Consiglio di Stato:
1) A quanto ammontano i finanziamenti che il Cantone attribuisce ad UNITAS?
2) È normale per il Consiglio di Stato che il presidente di un’associazione finanziata dal Cantone dica pubblicamente che le molestie (che sono dei reati penali) non sono (state) segnalate alla polizia?
3) La persona che secondo il presidente Vicari è stata oggetto di provvedimenti, secondo nostre fonti sarebbe ancora membro della Fondazione Unitas in memoria di Tarcisio Bisi e Anita Gaggini. Corrisponde al vero?
4) Se sì, per il cantone è tollerabile che una persona oggetto di provvedimenti per molestie in un’associazione finanziata dal cantone, abbia ancora un ruolo così importante a diretto contatto con gli utenti?
* Samantah Bourgoin, Cristina Gardenghi, Andrea Stephani, Marco Noi, Nicola Schoenenberger
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