Ticino
Caso Tamagni: ecco perché la sentenza fu giusta
Redazione
16 anni fa
La sentenza del giudice Mauro Ermani è stata corretta. Lo afferma la Corte di cassazione, che ha redatto 77 pagine di motivazioni

La sentenza del giudice Mauro Ermani è stata equilibrata e corretta. Anche dal profilo delle pene. In 77 pagine di motivazioni, la Corte di cassazione e revisione penale, presieduta dalla giudice Giovanna Roggero Will, spiega perché ha respinto i ricorsi. Ricorsi inoltrati contro la sentenza di primo grado dai legali di Marko Tomic e Ivica Grgic, Yasar Ravi e Francesca Perucchi. I due ragazzi furono condannati il 27 gennaio a dieci anni di carcere con l’accusa di omicidio intenzionale; per avere provocato la morte di Damiano Tamagni, avvenuta al carnevale di Locarno, la notte tra il 1° e il 2 febbraio dello scorso anno. La Cassazione sottolinea che le tesi difensive o si scontrano con gli atti processuali o non cambiano nella sostanza le cose. Tomic e Grgic, spiega Roggero Will, dovevano prendere in considerazione che i calci sferrati a Tamagni avrebbero potuto ledere un punto vitale. Che colpendolo in quel modo alla testa, a terra, indifeso, già indebolito da altri colpi, avrebbero potuto ucciderlo, indipendentemente dal tipo di lesione. Non è vero, aggiunge Roggero Will, che la corte delle Assise criminali non ha considerato le circostanze attenuanti, come l’età, la non rilevanza dei precedenti degli imputati, e il loro doversi confrontare con il giudizio sociale. Ma vi sono anche le aggravanti: il fatto che dopo il pestaggio i due festeggiarono il carnevale come se nulla fosse accaduto. Il che indica un particolare egoismo. Tenuto conto dell’estrema gravità oggettiva e soggettiva del reato, si legge nelle motivazioni, la corte ritiene che la pena erogata non possa essere quindi qualificata come eccessivamente severa. E conferma il ragionamento del giudice Ermani: in questo caso il dolo eventuale sfiora il dolo diretto. Che il colpo letale sia stato sferrato da Grcic o da Tomic, o da tutti e due insieme, poco conta, scrive la Cassazione. Entrambi quei calci erano atti ad uccidere e dunque va considerato per i due principali imputati il.reato di omicidio in concorso. La Cassazione conferma pure per Grgic l’aggravante di aver preso la mira prima di colpire Tamagni. Respinge invece l’attenuante dell’ubriachezza, perchè il comportamento del giovane, quella sera, fu lucido prima e dopo il delitto. emmebi

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