
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sconsiglia da oggi di effettuare qualsiasi viaggio in Libia. La raccomandazione pubblicata sul sito internet del DFAE comprende anche il transito in aeroporti libici o crociere che toccano le coste del paese nordafricano. Chi tuttavia dovesse assolutamente recarsi in Libia è invitato a mettersi dapprima in contatto con il dipartimento."L'arresto provvisorio di Hannibal Gheddafi, avvenuto a metà luglio 2008 a Ginevra, ha provocato tensioni politiche tra la Libia e la Svizzera, che permangono tuttora", spiega il DFAE. "Le autorità libiche reagiscono con misure contro persone e imprese svizzere in Libia, ad esempio arresti di cittadini svizzeri o impedimento dell'attività commerciale."Due uomini d'affari elvetici sono trattenuti in Libia da più di un anno e da cinque settimane non si ha più notizia di loro. La settimana scorsa il Consiglio federale aveva annunciato toni più duri nei confronti di Tripoli, ma non ha finora fatto sapere quali misure intenda intraprendere.Ostaggi: una moglie è ticineseNel caso c'è anche un po' di Ticino. Lo svela la Schweizer Illustrierte (vedi qui, ndr.), che ha intervistato la moglie dell'ingegnere Rachid Hamdani, uno dei due svizzeri prigionieri in Libia. Lei si chiama Bruna Hamdani-Pedrini ed è originaria di Faido, anche se da anni è in Romandia e ora vive nei pressi di Nyon. "Non ho perso la speranza", dice alla Schweizer Illustrierte rompendo il silenzio. "Ma non ho nessuna idea - aggiunge - su dove possa essere il mio uomo. E nemmeno su come possa stare".
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