
L’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio è compatto, o quasi: sul caso che ha portato all’arresto dell’ex sindaco di Bioggio e già deputato per la Lega Eolo Alberti, occorre valutare l’Alta vigilanza su Governo e Magistratura. Non ha lasciato indifferenti quanto denunciato martedì scorso dall’MpS in un'interrogazione, documenti alla mano: una presunta combine per spartirsi nomine tra EOC, Procura e posti ben remunerati alla Hospita Suisse, oltre al cosiddetto rapporto segreto della Lega, commissionato dai vertici per far luce su quanto stesse accadendo. Sotto la lente dell’MpS, con Alberti sono finiti anche la deputate Sabrina Aldi (Lega) e Cristina Maderni (Plr), il dottor Claudio Camponovo e il figlio Alvaro, nominato tra le polemiche procuratore pubblico in quota Lega.
Obiettivo "chiarezza"
Riunito in videochiamata questa mattina, l’Ufficio presidenziale ha quindi deciso di scrivere alle Commissioni Giustizia e diritti e Gestione. "Lo scopo di queste richieste è ottenere la massima chiarezza sui casi sollevati", dichiara a Ticinonews Fabio Schnellmann, presidente del Gran Consiglio. "Se vi saranno indicazioni di reato, vi sarà l'usuale iter giudiziario. Se invece, come speriamo tutti, non risulterà nulla di perseguibile, saremo più tranquilli".
Nessuna Cpi
L'Up del parlamento cantonale ha però deciso di non avviare l'iter per l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta, come voluto dagli interroganti dell'MpS. "Una Cpi deve essere approvata dal Gran Consiglio e fino a settembre il plenum non si riunisce". Schnellmann riconosce comunque che "sul piano politico, è una storia triste".
Segnale politico
Quanto deciso dall’Up stamattina è soprattutto un segnale politico. Sul caso, molto intricato e che riguarda anche il diritto societario, è in corso un’inchiesta giudiziaria. Il Ministero è già in possesso degli incarti e anche l’interrogazione dell’MpS è pubblica. Sarà ora la Magistratura a valutare, sulla base della minuziosa interrogazione dell’MpS, se ci sono ulteriori elementi per ipotizzare altri reati. Una vicenda che per i denuncianti pone però anche tutta una serie di quesiti morali. È la Lega ad essere parte lesa, si era difeso il coordinatore Daniele Piccaluga, in attesa che l’inchiesta giudiziaria faccia il suo corso.